Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 11:12.

My24
Fisco da record, giù Pil e consumi: Confesercenti fotografa la crisi

Fisco da record, crollo del Pil, boom della disoccupazione, consumi in picchiata: l'ultimo bollettino aggiornato della crisi italiana arriva da Confesercenti, che nella giornata della sua assemblea elettiva, in corso a Roma, presenta una relazione dai toni drammatici sulle condizioni dell'economia reale. A schiacciare le prospettive di ripresa, una pressione fiscale che nel 2013 potrebbe conquistare quota 44,4%, a causa soprattutto dell'incremento del prelievo sui soggetti Irpef «per effetto degli aumenti di addizionale deliberati da Regioni e Comuni» e del cosiddetto fiscal drag «con un maggior prelievo di ben 416 euro per famiglia».

Inerzia economica causa e conseguenza del crollo del Pil
L'inerzia economica che caratterizza l'Italia degli ultimi anni, secondo l'associazione, è causa e conseguenza del calo del Pil, che quest'anno rischia di ridursi di altri 20 miliardi di euro, che a sua volta porterebbe ad una ulteriore, forte contrazione dei consumi, stimati in 60 miliardi di euro: «Gli oltre 145 miliardi di consumi "persi" negli ultimi sei anni, sottintendono una contrazione di spesa pari, mediamente, a quasi 6.000 euro per ciascuna famiglia italiana». Nello stesso lasso di tempo, il totale dei posti di lavoro persi sfiora quota 1,6 milioni di unità. La flessione stimata tra il 2008 e il 2013 potrebbe coinvolgere nella stessa misura il lavoro dipendente e quello indipendente. «Senza adeguati finanziamenti alle piccole e medie imprese - avverte il presidente Confesercenti, Marco Venturi - si fermano gli investimenti e l'occupazione, aprendo la porta all'usura, che ha già prodotto enormi danni».

La Caporetto del commercio: ogni giorno oltre 130 chiusure
L'allarme lanciato da Venturi si riflette nei dati sulla Caporetto del commercio registrati da Confesercenti. Ogni giorno, abbassano per sempre le saracinesche oltre 130 esercizi commerciali, tra negozi, ristoranti e pubblici esercizi, una vera e propria «ecatombe difficile da recuperare». Dati alla mano, Venturi ricorda che «tra il 2008 e il 2013, i settori del commercio e del turismo registrano un'enorme quantità di chiusure di imprese che, nonostante le nuove aperture, vedono mancare all'appello ben 224.000 titolari e tantissimi collaboratori familiari e dipendenti». Far finta di non vedere lo stop quotidiano all'attività «di 5 negozi di ortofrutta, 4 macellerie, 42 dell'abbigliamento, 43 ristoranti, 40 pubblici esercizi è una colpa grave», conclude Venturi. Per ripartire, occorre promuovere politiche mirate per far riprendere il mercato e la domanda interna «oppure la chiusura delle imprese assumerà ritmi sempre più vertiginosi».

Le richieste al Governo: Iva al 20%, stop Imu su beni strumentali
All'assembela, Venturi ricorda poi le richieste al Governo di Confesercenti, dall'esclusione dalla tassazione Imu dei beni strumentali delle imprese, (ieri, alla Camera, nel corso dell'esame del dl Imu-Cig, bocciato un emendamento in tal senso di Fratelli d'Italia) , detassare e defiscalizzare la nuova occupazione per 3 anni, e riportare l'Iva al 20 per cento. No invece a manovre «che abbassino l'Irpef e alzino l'Iva, che aboliscano l'Imu e aumentino la Tares, o viceversa. Abbiamo bisogno di una vera riforma che riduca la pressione fiscale e valorizzi le imprese e il lavoro rispetto alle rendite ed ai patrimoni».«Nonostante questa situazione difficile non intendiamo caratterizzarci come coloro che si limitano a battere cassa, ma - ha aggiunto - non c'é dubbio che su questi temi intendiamo incalzare Governo e Parlamento», aggiunge il presidente di Confesercenti.

Zanonato (Sviluppo) governo batterà ogni strada per evitare aumento Iva
A Venturi, il Governo replica a stretto giro con le parole del ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che nel suo intervento all'assemblea Confersercenti assicura: l'esecutivo batterà «ogni strada e farà il possibile per evitare l'aumento dell'Iva previsto a luglio. Con spirito di collaborazione e collegialità stiamo facendo tutto il possibile per evitare l'aumento e trovare misure alternative. Questa é una decisione che il governo deve disattivare e non prendere poiché l'aumento é già computato nel bilancio dello Stato», anche se i tempi per decidere «sono strettissimi». Spiragli invece per il taglio dell'Imu su immobili strumentali e commerciali: «Entro settembre rivedremo la tassazione sugli immobili» e la strada su cui orientare lo sforzo riguarda «capannoni e negozi, fondamentali per le imprese, la loro prima casa». «Se è difficile immaginare l'abolizione completa dell'Imu - conclude Zanonato - è necessario introdurre forme di deducibilità dal reddito d'impresa».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi