Le tracce della maturità, i temi svolti per voi
1. Temi maturità / Il viaggio secondo Magris
a cura di Roberto Carnero

(LaPresse)
TIPOLOGIA A: ANALISI DEL TESTO
Testo di Claudio Magris,
dalla Prefazione di L'infinito viaggiare,
Mondandori, Milano 2005
Grande sorpresa per il tema cosiddetto "letterario", l'analisi del testo, la tipologia A della prima prova scritta dell'esame di maturità. Sorpresa perché si tratta di un brano in prosa, sul tema del viaggio (inteso in senso fisico e metaforico) del saggista e narratore Claudio Magris. Un autore vivente (e questo è la prima volta che accade per il tema letterario) e soprattutto un autore che difficilmente si tratta a scuola nel programma dell'ultimo anno.
Questo, in realtà, non è un problema, perché le domande dell'analisi sono davvero molto blande: si chiede un riassunto del testo (richiesta un po' paradossale, visto che già il brano è di poche righe), un'analisi degli aspetti formali (anche qui in termini molto generici: "lingua, lessico ecc."), di illustrare il significato di un paio concetti e di un'espressione, un breve commento personale ("di sufficiente ampiezza", recita il testo ministeriale: speriamo che tutti i commissari d'esame abbiano la medesima idea di cosa significhi "sufficiente ampiezza") e infine un'interpretazione complessiva che faccia riferimento ad altri scrittori del Novecento e alle proprie esperienze personali. Insomma, il fatto che un nostro ipotetico maturando non avesse mai sentito neppure nominare Magris di per sé non sarebbe in grado di pregiudicare un ottimo svolgimento dell'elaborato. Perché si tratta – diciamolo chiaramente – di una traccia davvero facile, a prova dello studente più somaro che possiamo immaginare.
Il problema ci sembra però un altro: la prima tipologia di prova è tradizionalmente quella "di letteratura". Qui invece è stato scelto un brano che non possiamo neanche definire letterario in senso stretto: si tratta infatti della prefazione dello stesso Magris a un suo libro uscito da Mondadori nel 2006, L'infinito viaggiare, una raccolta di resoconti autobiografici di viaggio. Insomma, non è un testo particolarmente significativo (il termine tecnico per definire la prefazione a un'opera è "paratesto", perché si tratta di qualcosa che è a servizio del testo vero e proprio) e come tale non è certamente un brano che possa consentire ai maturandi di dimostrare le competenze di analisi testuale che si immagina abbiano acquisito nel corso dei loro studi. E che la prova di maturità sarebbe chiamata a testare.
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