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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 21 giugno 2013 alle ore 13:34.

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La senatrice Paola De Pin (Ansa)La senatrice Paola De Pin (Ansa)

Nuovo addio per M5s. La senatrice Paola De Pin ha deciso di lasciare il gruppo del Movimento cinque stelle al Senato. Secondo quanto si apprende da fonti del Movimento a Palazzo Madama la scelta è maturata per vari motivi e dopo una serie di incomprensioni con la base di Treviso. Alla base della decisione anche l'amarezza per l'espulsione della collega Adele Gambaro. De Pin ha infatti manifestato «piena solidarietà a Gambaro. È evidente - ha osservato - che le critiche da lei sollevate, giuste o sbagliate che fossero, avevano un carattere politico e non meritavano né la reazione che hanno provocato, né, tanto meno, la successiva gogna mediatica. Il processo politico mi ha lasciato una profonda ferita». Anche la De Pin come la Gambaro dovrebbe confluire nei prossimi giorni nel gruppo Misto del Senato, dove già c'è un altro senatore ex grillino, Marino Mastrangeli.

Il capogruppo Morra: occorre capire se addio è segno di emorragia
«Ora dobbiamo capire se questo addio è il segno di una piccola emorragia, che si ferma da sè, oppure l'indice di una grande emorragia - è stato il commento del capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Nicola Morra -. Ne parleremo nei nostri prossimi incontri». «Martedi - ha poi continuato - tutti noi ci siamo impegnati a presentare il bonifico con cui si certifica la restituzione delle indennità e delle diarie eccedenti. Dico che tutti noi saremmo contentissimi se anche De Pin si adeguasse a questo onere e onore...».

Renzi: alle prossime elezioni Grillo scomparirà
«Grillo alle prossime elezioni? Praticamente scomparirà». È la profezia di Matteo Renzi, in corsa per la segreteria del partito, che al Foglio ha affermato: «Non sono particolarmente stupito dall'involuzione dei Cinque stelle. Non ho mai sottovalutato Grillo, ma non l'ho mai neanche sopravvalutato. I Cinque stelle si riassorbiranno, il Pd alle elezioni tornerà a conquistare gli elettori che ha dato in prestito a Grillo, e se il centrosinistra che ho in mente riuscirà ad affermarsi sono convinto che daremo vita a una potenza con il 4 davanti: ovvero un Pd che valga più del 40 per cento». Poi, da Modica (Ragusa) dove è in tour per i ballottaggi delle comunali di domenica e lunedì, il sindaco di Firenze ha ricordato: «Grillo ha strappato il biglietto della lotteria».

L'ex comico attacca L'Unità: «fa schifo e chiuderà»
Intanto Grillo dal suo blog ha attaccato l'Unità. «L'Unità fa schifo perché oggi apre con un titolo che é spudoratamente falso». Grillo ha ripetuto l'attacco al quotidiano altre 10 volte, articolandolo con altrettanti diversi motivi, l'ultimo dei quali é una previsione: «L'Unità fa schifo. E quando chiuderà non mancherà a nessuno». Nel mirino dell'ex comico, la gestione dei fondi e la questione del dl emergenze per quanto riguarda le aree colpite dal terremoto: «L'Unità fa schifo - si legge sempre sul blog di Grillo - perché non racconta che il M5S ha donato già un acconto di 350.000 euro risparmiati della campagna elettorale al Comune di Mirandola colpito dal terremoto». Grillo ha attaccato anche il Governo Letta. Incontrando gli allevatori di un'azienda agricola di Ragusa, ha spiegato: «Cercano di tenerlo in piedi a 18 mesi perché ci sono le elezioni europee. Arriviamo al semestre di presidenza italiana, e se noi vinciamo le elezioni qua, ci prendiamo la presidenza del Consiglio europeo e la presidenza del Parlamento europeo».

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