Papa Francesco. I cento giorni di Bergoglio
2. Papa Francesco. Il saluto di Bergoglio ai fedeli

"Buona sera": dopo duemila anni un vicario di Cristo saluta con semplicità di fedeli radunati in piazza San Pietro per salutare il nuovo Papa. Parole dirette, pronunciate dal primo Pontefice gesuita, molto lontano dallo sfarzo (al collo una semplice croce di legno). Subito chiede di pregare per Papa Emerito, di pregare insieme - "vescovo di Roma e Fedeli" - per compiere insieme il cammino di fede, a significare l'unità della comunità cristiana nel suo processo di avvicinamento a Dio; e infine chiede una preghiera speciale per sé alle migliaia di persone assiepate quella sera del 13 marzo in piazza San Pietro. Quel Bergoglio, cui fu preferito Ratzinger otto anni fa, conquista subito il cuore dei cattolici, in particolare quelli italiani, imponendosi il nome di Francesco, santo patrono nazionale. Ma nelle sue parole emerge chiara anche la forza della fede che chiama il fedele a scuotersi, a essere partecipi della vita della Chiesa, della comunità cattolica e in definitiva del mondo. Una partecipazione, peculiare della formazione gesuita, cui il Papa si appella continuamente nei suoi discorsi ai fedeli. "Fare politica – dirà da lì a qualche giorno a un gruppo di studenti - è un obbligo per un cristiano".
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