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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2013 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 22 giugno 2013 alle ore 13:11.

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Iva e Imu, Alfano minaccia di staccare la spina al governo. Franceschini: lancia diktat a se stesso - Verso un rinvio a fine anno

L'Iva aumenterà dal 21 al 22% dal prossimo 1° luglio? Al momento, salvo interventi dell'ultima ora pare proprio di sì. Sul tema si stanno anche confrontando (e scontrando) le forze politiche. Senza dimenticare l'Imu, la cui rata è stata prorogata ma scatterà comunque - senza interventi in senso contrario - a partire dal 16 febbraio.

In mattinata è arrivato il pressing del Pdl sul governo delle larghe intese per stoppare l'aumento dell'Imposta sul valore aggiunto. «Il destino del governo è legato al programma e se non è realizzato il governo non va avanti. Dobbiamo intervenire sulle tasse e detassare le nuove assunzioni. Sono questioni fondamentali - avverte il vicepremier Angelino Alfano, in una nota inviata al Festival del lavoro - e, a partire dall'Iva, la nostra linea è evitare l'aumento della tassazione». Risponde a distanza il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, del Pd. «Alfano - ricorda - è vice Presidente del Consiglio. Nessuno nel governo vuole aumentare le tasse. Oltre a ricordare gli obiettivi condivisi contribuisca a trovare le soluzioni. O cerca di scaricare sul piano programmatico del governo le tensioni accumulate da Silvio Berlusconi sul versante giudiziario?». Insomma, tra le due anime dell'esecutivo la tensione è elevata.

Franceschini: Alfano lancia diktat a se stesso
Secondo il ministro per i Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini, Alfano ha lanciato un diktat a se stesso. «Adesso siamo arrivati alla perfezione del 'diktat' al governo pronunciati da esponenti che del governo fanno parte. Evidentemente lanciano ultimatum a se stessi. Tra tutte queste parole noi intanto continuiamo a lavorare per reperire le risorse possibili».

Santanché: bene Alfano su necessità di attuare programma
In ogni caso, il segretario del Pdl abbraccia la posizione espressa da alcuni esponenti del Popolo della Libertà, appartenenti all'area dei cosiddetti "falchi". Il vero banco di prova per la tenuta dell'esecutivo, ha ricordato nei giorni scorsi Daniela Santanché, è proprio l'Iva. Se l'imposta aumenterà - ha spiegato - non ci sarà più il Governo». Ieri l'incontro a colazione tra Alfano e Letta. Le dichiarazioni del vicepremier non sono le uniche a esercitare una pressione sul premier. Nella manifestazione organizzata a Roma i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) chiedono all'esecutivo di adottare misure concrete per far ripartire l'economia, evitando inutili annunci. Letta, afferma il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, deve avere coraggio. Un monito che arriva a pochi giorni dal consiglio dei ministri: mercoledì sul tavolo del governo arriverà il pacchetto Giovannini per il rilancio dell'occupazione.

L'apertura di Alfano è stata subito commentata in maniera positiva dalla pasionaria del Pdl Daniela Santanché. «Benissimo ha fatto il Pdl attraverso la voce del segretario e vicepremier Alfano a ribadire in maniera secca e decisa la propria volontà politica inequivocabile di staccare la spina a Letta qualora il patto sul programma di riforme e sull'emergenza economica venisse meno - osserva in una nota la deputata del Pdl -. Imu e Iva sono due punti irrinunciabili della nostra agenda politica e del programma di governo».

Cicchitto: concentrati solo su economia
Fabrizio Cicchitto, esponente Pdl, in una nota afferma: «È evidente - anche da quello che ha detto oggi il segretario Angelino Alfano - che tutta la nostra attenzione é concentrata sulle misure economiche (Iva, Imu e detassazione) che costituiscono un punto fondamentale per l'azione di questo governo e che ne giustificano il ruolo».

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