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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2013 alle ore 20:09.

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Tragedia alla 24 Ore di Le Mans: muore Allan Simonsen

La 24 Ore di Le Mans si tinge di tragedia con la morte di Allan Simonsen. Danese, 34 anni, Simonsen era alla guida della sua Aston Martin V8 Vantage, iscritta con il numero 95 nella categoria Gte Am, al terzo giro di gara e stava percorrendo la Tertre Rouge, una variante veloce che si affronta ad almeno 180 km/h, quando ha perso il controllo della vettura, probabilmente a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia. Violentissimi i due urti verso i guard rail su entrambi i lati prima che la vettura terminasse la sua paurosa carambola al centro della pista.

Immediato l'intervento dei commissari che hanno sventolato le bandiere gialle mentre le safety car entravano in pista per rimanervi per circa un'ora, necessaria al personale per liberare l'asfalto dai rottami e ripristinare il guard rail. Portato immediatamente al centro medico della pista, Simonsen è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate e lascia la moglie e un figlio. Il pilota era alla sua settima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans e in un'intervista aveva dichiarato «È già un grande privilegio esserci» non solo per il grande prestigio della gara, ma anche per la presenza di 25mila danesi accorsi sul circuito della Loira con le loro bandiere, soprattutto per la presenza dell'idolo nazionale Tom Christensen, pilota dell'Audi e recordman della 24 Ore di Le Mans con 8 vittorie.

La corsa di durata francese non veniva funestata da una morte dal 1996, quella del francese Sébastien Enjoiras avvenuta durante le prove al volante di WR LM97 motorizzata Peugeot, mentre l'ultimo incidente fatale in gara risale al 1987 e costò la vita all'austriaco Jo Gartner che guidava una Porsche 962.

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