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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 07:12.

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Scampia «harem»: la camorra paga lo stipendio anche alle amanti del boss in carcere

Scampia harem. Dove la camorra paga lo stipendio alle mogli dei boss in carcere (ma questo si sapeva) ma anche alle loro amanti (e questo nessuno poteva immaginarlo). L'ultima inchiesta sui Di Lauro (oltre 100 arresti tra capi e gregari) ha portato alla luce le nuove tendenze del welfare state della malavita partenopea. Bisbiglia Ciro Tarantino, il contabile del clan al telefono: «Niente di meno per la commara (amante in dialetto, ndr)... per la moglie e la commara diciamo 6mila euro al mese». L'interlocutore non sembra aver capito e lui ribadisce: «La femmina di Enzuccio (Enzo Di Lauro, figlio del boss Paolo, ndr) prende 6mila euro al mese». E la moglie Sara, gli chiede l'altro, quanto prende? «Eh, prenderà pure lei 6/7mila euro al mese». Addio famiglia d'onore. A Scampia c'è la famiglia allargata.

Il denaro, però, malgrado le cifre stellari non è mai stato un problema dalle parti dei Di Lauro. Il cui capoclan, non a caso, è soprannominato Ciruzzo 'o milionario per la straordinaria capacità di fare soldi con la vendita di migliaia di bustine di droga nei rioni ghetto della periferia nord. In un solo week end - scrive il gip Raffaele Piccirillo - «gli spacciatori del clan riuscivano a collocare 7.021 dosi di cocaina e kobrett realizzando il guadagno di 188mila euro».

Flussi finanziari che, secondo i carabinieri del Ros di Napoli che hanno condotto l'indagine, vengono utilizzati per finanziare "tutte le spese" degli affiliati. Anzitutto, quelle legali. Il penalista che si occupa di difendere gli spacciatori del gruppo incassa un onorario di 10mila euro mensili. Poi ci sono quelle «destinate all'acquisto di armi e munizioni», di cui si occupa un tipo soprannominato "lo squalo" che - racconta il pentito Giuseppe Capasso - si presenta agli appuntamenti coi clienti "portando con sé una sorta di catalogo con le foto delle pistole che egli avrebbe potuto procurare". Altre decine di migliaia di euro vengono stanziate per la corruzione delle forze dell'ordine e per le "spese personali di ogni tipo: ristrutturazione dell'abitazione familiare, arredamento e locazione di rifugi e seconde case, acquisto di autovetture e motocicli personali" e, dulcis in fundo, per il "mantenimento delle amanti". Fiumi di banconote scialacquate che farebbero arrossire il più ricco degli imprenditori campani. Tanto che i picciotti nelle conversazioni spiate dai carabinieri non trattengono l'entusiasmo per i ricchi stipendi dell'organizzazione. E urlano: «Ma quello lo sa che sono dilauriano? Onore alla famiglia Di Lauro».

Le noie con la giustizia sono però sempre in agguato. Il pericolo maggiore restano i collaboratori di giustizia. Dei quali, gli affiliati cercano informazioni su google. «Io stavo vedendo sul computer: è uscito un altro pentito... il pentito dei D'Alessandro». Sapere è potere, anche in terra di camorra. E per questo bisogna stare attentissimi ai minimi segnali che arrivano dalle soffiate delle divise corrotte. Non esistono scappatoie. «Se succede il boom (il pentimento di uno dei capi storici, ndr) vanno tutti sotto... La legge non ammette ignoranza». Già.

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