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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 10:23.

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Grillo attacca (ancora) i giornalisti: via dal Parlamento. E a Marino: M5s non fa alleanze

Grillo chiude la porta al sindaco di Roma Marino e sconfessa i suoi: M5s non fa alleanze, il voto chiesto da De Vito online non ha alcun valore. In un post pubblicato sul suo blog il leader scrive che «in merito ad alcune iniziative dei consiglieri comunali di Roma si ribadisce che: - il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze, né palesi né tantomeno mascherate, con alcun partito, ma vota le proposte presenti nel suo programma; - l'unica base dati certificata coincidente con gli attivisti M5S e con potere deliberativo è quella nazionale che si è espressa durante le Parlamentarie e le Quirinalie e quindi il voto chiesto da De Vito on line non ha alcun valore». In un altro post, pubblicato nel pomeriggio, l'ex comico attacca ancora i giornalisti: via dal Parlamento, vanno disciplinati.

Ai cronisti parlamentari, bollati come «pennivendoli e gossipari» che «infestano» Camera e Senato, il leader 5 stelle propone di interdire Montecitorio e Palazzo Madama: «I giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento. Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo», scrive sul suo blog in un post dal titolo «Taci, il giornalista ti ascolta!».

Grillo: bene dimissioni Idem, ma ipocrisia partiti fa vomitare
Poi Grillo interviene anche sul caso Idem: bene le dimissioni del ministro per lo Sport e le Pari opportunità, osserva sempre sul blog, ma l'ipocrisia dei partiti fa vomitare. «Ha commesso un errore? Ha pagato - scrive Grillo -. Però, chi può scagliare la prima pietra? Chi nei partiti può giudicare la Idem? Non Capitan Findus Letta del pdmenoelle che ha incassato centinaia di milioni di euro di finanziamento pubblico contro un referendum contrario. Come si chiama questo? Scippo? Appropriazione indebita? Truffa? Non possono giudicarla i giannizzeri dello psiconano in Parlamento, nominati da un condannato in secondo grado per frode fiscale a quattro anni di carcere e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Né la Lega di Belsito e della progenie di Bossi».

L'ipotesi di M5s Roma di un sondaggio online per la grillina in giunta
Insomma, Grillo si pone contro qualsiasi collaborazione tra M5s e Pd a Roma.Marino ha chiesto al movimento di indicare un nome per l'assessorato alla Legalità e alla sicurezza urbana (che sarebbe dovuto essere una donna). La proposta è stata fatta ai consiglieri grillini eletti nell'assemblea capitolina (Marcello De Vito, Daniele Frongia, Virginia Raggi ed Enrico Stefano). E i penta stellati della capitale hanno proposto un sondaggio online, che si sarebbe chiuso alle 15 ma che a questo punto, dopo il no di Grillo, rischia di saltare.

Alla fine dovrà uscire il nome di una donna
Il piano iniziale, proposto da M5s Roma, prevedeva che, se i militanti avessero approvato l'apertura di Marino, sarebbe stata costituita una commissione per valutare i curricula dei potenziali candidati e svolgere la selezione. Ma il tutto è stato stoppato dal leader.

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