Meno nati e meno matrimoni a causa della crisi. La fotografia dell'Italia nei dati Istat
L'analisi dell'ente statistico sul «Bilancio demografico nazionale». È boom neonati stranieri: quasi 80mila l'anno scorso (+14,9%)
di Andrea Carli
5. Sempre meno nascite ma è boom per i bambini stranieri
Il numero dei nati, rileva dunque l'Istat, nel 2012 è diminuito rispetto al 2011 (-12.399, pari a -2,3%), seguendo un andamento già registrato a partire dal 2009. Il decremento, seppur contenuto, si registra in tutte le ripartizioni, in particolare nelle regioni del Sud e nel Centro (-2,5%), quindi nelle due isole (-2,3%), ma anche il Nord-est (-2,1%) e il Nord-ovest (-2,0%) presentano diminuzioni di poco inferiori. Aumenta invece il numero di neonati stranieri: di pari passo con l'aumento di stranieri che vivono in Italia, anche l'incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati ha avuto un notevole incremento, passando dal 4,8% del 2000 al 14,9% del 2012; in valori assoluti da quasi 30 mila nati nel 2000 a quasi 80 mila nel 2012.
Tutto bene dunque? Non proprio: l'incremento che le donne straniere danno alla natalità - sottolinea l'Istat - non compensa la diminuzione dovuta a quello delle donne italiane. Infatti, da un lato le donne italiane in età riproduttiva (15-49 anni) fanno registrare una diminuzione della propensione alla procreazione; dall'altro si registra una progressiva riduzione delle potenziali madri, dovuto al prolungato calo delle nascite iniziato all'incirca a metà anni Settanta, con effetti che si attendono ancora più rilevanti in futuro. C'è poi un altro elemento da prendere in considerazione: nonostante l'assenza di relazioni dirette di causa-effetto, l'Istat non esclude che la crisi economica abbia prodotto qualche effetto negativo anche sulla natalità, come peraltro potrebbe essere avvenuto per la concomitante diminuzione dei matrimoni, registrata proprio negli ultimi tre anni.
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