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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2013 alle ore 11:08.

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Giorgio Napolitano (Lapresse)Giorgio Napolitano (Lapresse)

Lo scenario è preoccupante. Ora la priorità - sottolinea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato all'alleanza delle cooperative - è «riavviare con urgenza un processo equilibrato e sostenibile di sviluppo del Paese e di crescita dell'occupazione». Le sfide sono «la lotta alla disoccupazione dei giovani e di chi ha subito in età adulta una forzata e prematura uscita dal lavoro».

Oggi il cdm ha dato il via libera al pacchetto Giovannini per il rilancio dell'occupazione giovanile. Domani inizia il consiglio europeo a Bruxelles. Prima di tutto, per rilanciare l'occupazione, occorre ridurre il cuneo fiscale. Cosa che il pacchetto Giovannini non prevede. Lo sottolinea Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro della Camera, intervistato dal Mattino. «Se il governo pensa di proporci la solita ricetta basata solo sulla flessibilità, non andremo da nessuna parte - avverte Damiano -. E non si creerà neppure un posto di lavoro. L'esecutivo deve capire che l'unica chiave in grado di rimettere in moto l'occupazione è quella della riduzione del cuneo fiscale». Non solo: il Pdl preme per lo stop per almeno sei mesi dell'aumento dell'Iva e per l'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Tutte misure, sottolinea Damiano, che - se realizzate - potrebbero sottrare risorse al rilancio dell'occupazione.

Damiano: rimane il nodo risorse per finanziare le misure
«La faccenda - osserva Damiano - non è semplice. L'intervento è diviso in due parti. La prima, congiunturale, prevede misure immediate. La seconda strutturale va sul medio-lungo periodo. Per quel che riguarda i giovani il segnale deve essere forte: le azioni iniziali devono contenere un segnale concreto per quanto riguarda gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato. Ma non c'è dubbio - rileva ancora il presidente della Commissione lavoro della Camera - che il nodo più stretto resta naturalmente quello della reperibilità delle risorse per finanziare le singole misure». «Il braccio di ferro del momento è quello con il Pdl - aggiunge - che insiste per avere un intervento rapido su Iva e Imu. Ma se bisogna togliere finanziamenti per sbrogliare la matassa relativa a questa due tasse è evidente che occorrono soldi che andranno per forza sottratti anche al rilancio del lavoro».

Mancano misure per i giovani tra 30 e 35 anni
Sulle misure in cantiere, sottolinea ancora Damiano, non se ne vede «neanche una dedicata a quella fascia di giovani tra i 30 e i 35 anni che molto spesso oltre a non avere un lavoro, hanno anche il carico di una famiglia da mantenere. Ma un'azione efficace sul tema occupazionale non può davvero dimenticare che un altro anello debole del marcato del lavoro è rappresentato dagli ultracinquantenni licenziati a causa degli attuali e pesanti processi di ristrutturazione».

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