Da Assange a Vallanzasca, le grandi fughe del '900
Edward Snowden, la "talpa" che ha fatto esplodere il Datagate, è bloccato all'aeroporto di Mosca dopo aver seminato per giorni i suoi inseguitori. Dal bandito sardo Mesina al numero 1 di Wikileaks Julian Assange, cinque delle grandi fughe del passato (e del presente).
di Alberto Magnani
5. Renato Vallanzasca
L'ultima e la più celebre delle fughe di Vallanzasca è quella della porto di Genova, nel 1987. Il "bel Renè", dopo dieci anni di carcere e progetti d'evasione nella sua Milano, deve essere trasportato al penitenziario di Nuoro. I cinque agenti che lo controllano all'imbarco gli assegnano una stanza, con un'unica apertura: un oblò, attraverso il quale "non passerebbe neanche un gatto". In compenso ci riesce Vallanzasca: svita i bulloni del finestrino, si confonde tra i passeggeri del ferry boat e ritorna a Milano. A piedi: scarpina per i 38 chilometri del passo del Turchino e ottiene un passaggio fino alla sua città da un conducente che lo aveva scambiato per un operaio.
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