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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2013 alle ore 13:51.
L'ultima modifica è del 03 marzo 2014 alle ore 14:04.

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Pdl all'attacco degli stipendi Rai. Il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta, ha presentato un esposto denuncia alla procura regionale della Corte dei conti presso la Regione Lazio per segnalare l'eventuale responsabilità della Rai, connessa con la violazione dei principi di trasparenza, tracciabilità dei costi e dei limiti massimi degli stipendi.

La Rai non si sarebbe uniformata alla normativa sulla trasparenza
La «Rai - scrive Brunetta nell'esposto denuncia - ha il dovere giuridico non solo di uniformarsi a quanto previsto dalla normativa in materia di trasparenza e di rispettare gli impegni presi con l'articolo 27 del contratto di servizio in vigore, ma anche, e soprattutto, di trasformare quel principio in azioni concrete e puntuali senza nascondersi dietro formalismi giuridici o ingiustificati timori alla concorrenza».

Già presentata un'interrogazione in Vigilanza Rai
Brunetta aveva già presentato, il 12 giugno (e prima ancora nel novembre del 2012), un'interrogazione al presidente della commissione per la vigilanza del servizio pubblico, Roberto Fico, per chiedere che fine avessero fatto le disposizioni che impongono alla Rai la pubblicazione su internet degli stipendi di dipendenti e consulenti (con relativo curriculum), nonché in coda i programmi gli emolumenti di ospiti, conduttori e registi insieme al costo del programma. «Le norme - aveva sottolineato Brunetta nell'interrogazione - ci sono, vincolanti, ma inattuate. Non ci sono scuse che valgano e i dirigenti della Rai non possono accampare nessun alibi per evitare questi doveri di trasparenza previsti dal contratto di servizio». Ancora oggi le domande poste nelle interrogazioni e le richieste di chiarimenti in merito al rispetto delle norme vigenti sono rimaste inevase.

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