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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2013 alle ore 16:04.

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Maroni: nessun automatismo nell'alleanza con il Pdl, tutto è aperto

Dopo la 'rinascita' di Forza Italia, con Silvio Berlusconi che definisce il Pdl un contenitore, il segretario federale della Lega, Roberto Maroni, a Milano per l'assemblea dei giovani padani avverte: «Nessun automatismo nelle alleanze». Il governatore lombardo ricorda l'appuntamento con l'assemblea federale della Lega per il 21-22 settembre a Venezia. Per allora «il Pdl si sarà chiarito le idee e noi saremo in grado di decidere sulla base di contenuti se continuare l'alleanza. Tutto è aperto». Maroni ha detto di essere «interessato ai movimenti degli altri partiti, perchè si aprono spazi. Però non sono interessato ai contenitori, ma ai contenuti». Quanto alle alleanze nazionali ha aggiunto il segretario della Lega «al momento è tutto aperto». Insomma il segretario della Lega si tiene 'le mani libere' su eventuali accordi col nuovo Pdl ipotizzato da Silvio Berlusconi. E avverte: «Io sono stato eletto dal popolo lombardo e ho la responsabilità di prendere decisioni e se qualcuno pensa di mettersi di mezzo per altri scopi, per giochi di potere, per interessi e affari. Un minuto dopo si va tutti a casa».

Conquistare i consensi del Pdl
«Il Pdl non esiste più fra pochi giorni e noi abbiamo l'opportunità di entrare lì e conquistarne i consensi», ha detto il segretario della Lega Roberto Maroni dal palco del congresso del movimento Giovani Padani. «Noi non abbiamo bisogno di cambiare il nostro nome, di cui non ci vergogniamo».

La Lombardia è pronta a violare il patto di stabilità
«C'è un modo molto semplice per diminuire la spesa pubblica: applicare i costi standard. Se non li si applicano subito, prenderemo adeguati provvedimenti», ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che a margine del congresso del Movimento Giovani Padani a Milano ha avvertito il Governo Letta di essere «pronto a violare il Patto di Stabilità». Quindi, ha concluso il leader della Lega, «il Governo Letta è avvisato: o applica i costi standard o la Lombardia farà come le altre Regioni».

Nostro obiettivo l'indipendenza padana
«Non bisogna confondere la strategia con la tattica. La strategia non è mai cambiata: l'obiettivo resta l'indipendenza della Padania che è l'articolo 1 dello Statuto della Lega. Il resto è solo tattica per arrivarci». Maroni risponde, senza mai citarlo, alle critiche mosse ieri nel comasco dal presidente federale Umberto Bossi. La tattica, aggiunge «è importante ma non deve essere fine a se stessa. Il mio obiettivo è che, con le altre regioni, si faccia una grande macroregione del Nord che e' la Padania. Chi mette in conflitto il Nord e la Padania o non ha capito bene o finge di non aver capito». Quindi, a sorpresa, al termine del suo intervento Roberto Maroni ha nominato il neo coordinatore federale dei giovani padani Matteo Moniaschi vicesegretario federale.

Bossi: inaccettabile dire "fuori chi non è d'accordo"
«A volte mi fanno incazzare certe cose come le espulsioni e frasi come 'chi non è d'accordo con me si accomodi fuori': è inaccettabile», ha detto il presidente della Lega Umberto Bossi riferendosi a un recente avvertimento di Roberto Maroni parlando a una festa del Carroccio.

Maroni: gli avversari sono fuori
«Non voglio alimentare queste questioni interne, i nostri avversari sono fuori», ha detto Roberto Maroni ai giornalisti che gli chiedevano come siano i rapporti con Umberto Bossi dopo le critiche di ieri. «Quanto è successo ieri sera a Cermenate - ha aggiunto Maroni - non lo ho seguito stavo facendo altro».

La Lega ha davanti grandi spazi politici
«Abbiamo davanti grandi spazi politici perché i partiti si stanno disfacendo. Tra pochi giorni il Pdl non esisterà più e noi abbiamo la possibilità di entrare lì e recuperare consensi», ha detto Maroni, al congresso dei giovani padani riuniti al Teatro Nuovo di Milano. «Noi non abbiamo bisogno di cambiare il nostro nome, non ce ne vergognamo: ci chiamiamo da sempre Lega».

Salvini dopo le critiche a Bossi: basta liti interne
Basta liti interne. Dal palco del Teatro Nuovo di Milano, nel corso dell congresso dei giovani padani, Matteo Salvini, segretario lombardo della Lega, invita i giovani a non entrare nelle 'beghe di partito' e conclude il suo intervento urlando: «Viva la Lega, viva Umberto Bossi, viva Roberto Maroni».Ieri era andato in scena un inedito confronto tra Salvini e Bossi a una festa del movimento, nel comasco. Subito dopo il comizio del presidente federale del Carroccio, a Cermenate, aveva preso la parola il vicesegretario federale ' maroniano', Matteo Salvini, che ha criticato pubblicamente Bossi per le recenti uscite sui giornali, in polemica con Roberto Maroni. «Umberto, te lo dico a nome di migliaia di militanti: il nemico é fuori, il nemico non é Umberto Bossi ma non si chiama nemmeno Roberto Maroni. Smettiamola di martellarci le palle», ha scandito Salvini.

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