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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 17:51.

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Truffa alle mense scolastiche, ai bambini carne rosicchiata dai topi

Gare truccate per far vincere ai «soliti noti» commesse di fornitura per mense scolastiche e ospedaliere di tutta Italia. Cibo avariato, se non addirittura rosicchiato dai topi, servito sui banchi degli ignari assistiti per ottenere il massimo profitto al minimo costo.

Inquietanti risvolti emergono dall'inchiesta della Procura di Napoli che questa mattina ha visto sei persone - tra imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari - raggiunte da misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari all'obbligo di dimora e alla sospensione dai pubblici uffici per associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti.

I carabinieri del gruppo Tutela per la salute del capoluogo campano hanno inoltre eseguito 53 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di 45 indagati. L'ipotesi accusatoria fa riferimento alla costituzione di un'associazione per delinquere che, dal 2009, si sarebbe resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibili a una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere.

Un arresto domiciliare e tre obblighi di dimora hanno colpito quattro appartenenti - tre titolari e un impiegato – alla ditta. Un ausiliario ospedaliero è stato invece sospeso dal pubblico esercizio. Tra gli indagati figurano sette amministratori pubblici in carica o decaduti di comuni del Napoletano, del Salernitano, dell'Avellinese e della provincia di Potenza, il direttore sanitario di un altro ospedale della provincia di Napoli, un coordinatore e due dipendenti di un'Asl del Napoletano, un coordinatore di direzione sanitaria e tre medici della provincia di Napoli.

Appalti pilotati, verifiche omesse
Episodi di corruzione sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d'appalto bandite dagli enti locali (in questo caso - secondo l'accusa - anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell'aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza - sempre secondo l'accusa - con la compiacenza di funzionari sanitari delle Asl). In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, da quelli stabiliti nelle gare d'appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.

Quei «prodotti carnei fetidi»
Agli alunni di numerose scuole, secondo l'ordinanza di custodia cautelare, sarebbero stati forniti alimenti rosicchiati dai topi o in pessimo stato di conservazione. In particolare ai bimbi che frequentano la «De Amicis» di Camposano (Napoli) sarebbero stati presentati «prodotti mangiati dai topi», mentre a quelli iscritti alle scuole «San Luca», «Cinalli» e «Aia Santa Maria» di Atessa (Chieti) «prodotti carnei fetidi».

Ai plessi scolastici di Montesano sulla Marcellana (Salerno) sarebbe stata servita acqua di rubinetto al posto di quella minerale. Agli anziani ospiti dell'istituto di Val della Torre (Torino), infine - stando sempre ai contenuti dell'ordinanza - anziché carne di bovini di razza piemontese, come previsto dal capitolato d'appalto, sarebbe stata somministrata carne di bovini provenienti dalla Polonia.

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