Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2013 alle ore 13:05.

My24

Paese che vai, apprendistato che trovi. Contratti, costi e strategie per la formazione professionale cambiano tra gli stati membri dell'Unione Europea. E non poco. La ricerca dell'Isfol sui principali modelli di apprendistato del Vecchio Continente evidenzia numeri e differenze nella gestione integrata di istruzione e formazione fuori dai confini italiani. Dall'Olanda, dove il salario minimo per chi ha più di 23 anni supera i 1400 euro mensili, al Regno Unito, dove la formazione non ha vincoli d'età e si indirizza con un programma specifico anche agli ultra venticinquenni.

Francia

In Francia, l'apprendistato si qualifica come un «istituto che concorre agli obiettivi educativi della nazione», accessibile ai giovani dai 16 ai 25 anni. Ma si può arrotondare per difetto, anticipando ai 15, o per eccesso, prolungando con deroga fino ai 30. La durata del contratto oscilla tra un minimo di sei mesi e un massimo di 3 anni, con quarto anno aggiuntivo in circostanze straordinarie (ad esempio, un handicap nel neolavoratore). L'apprendista percepisce per legge un rimborso, tarato sul salario minimo (Smic) con una percentuale che si differenzia in base alle tre fasce d'età contemplate (sotto i 18 anni, tra i 18 e i 21 anni, sopra i 21 anni) e dell'anno di impiego. Da un minimo di 341,25 euro per gli under 18 nel primo anno, a un tetto di 1.064,70 euro per gli over 21 che stanno concludendo il terzo. Le imprese sono esonerate dai contributi di previdenza sociale.

Paesi Bassi

Ad Amsterdam e dintorni, l'apprendistato è un segmento nella formazione professionale. C'è un'età minima (16 anni), ma non massima: tra il 2005 e il 2010, gli apprendisti sopra i 45 anni sono addirittura raddoppiati. I datori di lavoro che assumono apprendisti godono di un benefit di 2.500 euro per ogni posizione aperta in azienda, contro costi di formazione di 1.750 euro a persona. I rimborsi per i giovani inseriti in organico non possono scendere sotto il tetto del salario minimo nazionale: dai 422,30 euro mensili per la fascia dei 15 anni ai 1407,70 assegnati a partire dal 23esimo anno. Che, nei Paesi Bassi, segna il «passaggio all'età adulta» e ai livelli di stipendio conseguenti. E c'è da dire che lo stipendio "basic" riguarda solo il 3% dei lavoratori olandesi: i restanti sono coperti da contratti collettivi tra datori di lavoro e sindacati che stabiliscono soglie di retribuzione ben più alte.

Gran Bretagna

Nel Regno Unito l'offerta di apprendistato si differenzia per età, distinguendo tra giovani dai 16 ai 25 anni(Young Apprenticeship) e adulti disoccupati (Adult Apprenticeship). Il governo rimborsa l'attività erogata dall'agenzia con dei contributi, che variano a seconda dell'età dell'apprendista: 100% di copertura dei costi per i giovanissimi tra 16 e 18, 50% per la fascia d'età tra i 19 e i 24. Dai 25 in poi, si può richiedere il contributo solo in determinati settori. Fino ai 18 anni, il salario minimo è fissato a 2,50 sterline all'ora. Dai 18 in poi, scattano le tutele per il salario minimo nazionale, corrispondente a 4,92 sterline all'ora. Nei fatti, però, la retribuzione di un apprendista è superiore a quella del minimo salariale, con una media di 170 sterline per settimana lavorativa.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi