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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2013 alle ore 13:53.

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Tamim bin Hamad Al Thani (foto Reuters)Tamim bin Hamad Al Thani (foto Reuters)

Nuovi volti nei posti chiave del Governo del Qatar. Dopo una sola settimana dal suo insediamento, il nuovo emiro Tamim bin Hamad Al Thani, salito sul trono in seguito all'abdicazione del padre dopo 18 anni di regno, rimuove i vertici del fondo sovrano qatarino, Qatar Investment Authority (Qia). Lo sceicco Hamad bin Jassim Al Thani viene così sostituito da Ahmad Al Sayed, giovane avvocato 37enne che negli ultimi quattro anni è stato chief executive di Qatar holding, il braccio operativo degli investimenti del fondo sovrano.

Un cambio generazionale che scuote il Paese mediorientale. E non solo. A perdere il posto è infatti quello che fino a oggi è stato l'architetto delle scelte di investimento del Qatar nel mondo, un flusso di capitali che si è riversato su molte società europee e italiane. Ma l'operazione è anche un forte segnale per separare politica e settore economico, dato che finora i capitali del Paese derivanti dal gas naturale sono stati usati anche per finanziare la primavera araba. Il nuovo board che deciderà le strategie del Paese mixerà facce vecchie e nuove. Anche se per il momento la promozione di Al Sayed è stata accolta da alcuni banchieri come un segnale positivo, e di continuità, nelle scelte strategiche di investimento.

Con 100 miliardi di dollari di asset, il fondo sovrano del Qatar – costituito nel 2005 - ha costruito un portafoglio di investimenti che va dalla partecipazioni finanziarie in Credit Suisse e Barclays, dalla proprietà dei magazzini Harrods di Londra a quella della squadra di calcio del Paris Saint Germain e alla catena di hotel Banyan Tree, fino agli innumerevoli acquisti sul fronte immobiliare.

In Italia il fondo sovrano del Qatar è stato l'investitore estero più attivo negli ultimi due anni. Da quando nella primavera del 2012 il precedente emiro, dopo aver comprato hotel e yachting della Costa Smeralda, aveva promesso «investiremo ancora in Italia» all'allora premier Mario Monti. Il portafoglio del Qatar in Italia comprende una partecipazione del 40% nel progetto Porta Nuova di Hines a Milano, gli hotel di lusso della Costa Smeralda – pagati oltre 650 milioni di euro -, il Four Seasons di Firenze e il Gallia, ancora a Milano e in fase di apertura dopo una radicale ristrutturazione, solo per parlare dgli immobili acquisiti. Ma l'emiro ha anche creato IQ Made in Italy Venture, la joint venture con Cdp - partita con 300 milioni di euro ma che potrà arrivare fino a due miliardi di euro -, e possiede la maison di moda Valentino.

Le risorse che la Qatar Investment Authority indirizza annualmente agli investimenti sono comprese tra 40 e 50 miliardi di dollari, ma nonostante un portafoglio di elevato standing, il livello di disclosure è tuttavia ancora molto basso. Ma le operazioni del Qatar non si fermano qui. Lo scorso febbraio il Governo ha svelato i piani per la costituzione di una nuova società di investimento che dovrebbe avere un patrimonio di 12 miliardi di dollari, indirizzata a rafforzare l'influenza internazionale dell'emiro di allora. A questo punto si farà?

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