Le griffe del made in Italy che hanno perso il tricolore
Le griffe agroalimentari italiane hanno sempre maggiore appeal sui mercati. Lo shopping dei marchi storici da parte di aziende straniere e multinazionali negli ultimi anni ha sottratto all'Italia un patrimonio che la Coldiretti, in uno studio presentato in occasione dell'assemblea ,ha valutato in circa 10 miliardi.
di Annamaria Capparelli
7. Eridania

Eridania Spa, il produttore italiano di zucchero, anche a seguito della ristrutturazione decisa dall'Unione europea del settore bieticolo saccarifero che ha tagliato gli stabilimenti italiani avviandone alcuni alla riconversione, ha venduto il 49% del capitale al gruppo francese Cristalalco Sas che opera nel settore dello zucchero, dei prodotti alcolici, dell'alimentare e dei cosmetici. Prima della cessione di una quota ai francesi Eridania Sadam aveva siglato nel 2007 un accordo commerciale con Tate & Lyle, grande produttore britannico di zucchero, per commercializzare e distribuire in Italia attraverso la nuova società Eridania Tate & Lyle, zucchero di produzione inglese, ma anche i prodotti finiti di Eridania Sadam. Nel 2011 con il cambio degli assetti societari di Eridania: la Cristal ha sostituito la Tate & Lyle.
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