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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 10:33.

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Istat: nei primi tre mesi del 2013 la pressione fiscale sale al 39,2%. E peggiora il deficit pubblico

Aumenta la pressione fiscale in Italia. Nel primo trimestre del 2013 è stata pari al 39,2% risultando superiore di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo rileva l'Istat diffondendo i dati del conto economico trimestrale delle amministrazioni pubbliche. Non solo: la pressione fiscale registrata in questo arco di tempo risulta la più alta mai rilevata per il periodo d'inizio anno. Infatti, guardando le serie dell'Istat, sulla base di un confronto anno su anno, viene fuori che quello dei primi tre mesi di quest'anno è il valore maggiore, da quando è cominciata la rilevazione, ovvero dal 1999, 14 anni fa.

E la previsione per i mesi che seguiranno non è rosea: di solito, ricorda l'ente statistico, nei primi tre mesi dell'anno la pressione fiscale risulta meno accentuata rispetto ai trimestri successivi. L'andamento, infatti, nella maggior parte dei casi è crescente durante i 12 mesi dell'anno, per toccare i massimi nel quarto trimestre. Nei primi tre mesi del 2013 ciò non è avvenuto.

Nello stesso periodo di riferimento, rileva ancora l'Istat, le entrate totali sono rimaste invariate, ferme, su base annua, mentre le uscite, sempre nel totale, sono aumentate dell'1,3% in termini tendenziali.

Sale al 7,3% l'indebitamento delle amministrazioni pubbliche
Nel primo trimestre 2013, inoltre, l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche é stato pari al 7,3% del Pil. Nello stesso trimestre del 2012 era stato pari al 6,6%. L'Istat sottolinea che il saldo primario é risultato negativo per 9.601 milioni. L'incidenza sul Pil é stata del -2,6%. Il saldo corrente é stato pari a -18.506 milioni di euro (era stato -16.819 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil di -5%. Le uscite totali sono aumentate, in termini tendenziali, dell'1,3%. Le uscite correnti sono cresciute dell'1% e quelle in conto capitale del 7,6%. Le entrate totali sono rimaste invariate rispetto al corrispondente periodo del 2012.

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