Le griffe del made in Italy che hanno perso il tricolore
Le griffe agroalimentari italiane hanno sempre maggiore appeal sui mercati. Lo shopping dei marchi storici da parte di aziende straniere e multinazionali negli ultimi anni ha sottratto all'Italia un patrimonio che la Coldiretti, in uno studio presentato in occasione dell'assemblea ,ha valutato in circa 10 miliardi.
di Annamaria Capparelli
6. Sasso, Carapelli e Bertolli
Tutti i principali brand dell'olio d'oliva simbolo del made in Italy sono oggi finiti nel piatto del gruppo spagnolo Sos. Le prime a essere cedute nell'ormai lontano 2006 sono state Sasso e Carapelli che ancora oggi sono prodotti molto presenti sugli scaffali della grande distribuzione in Italia. Quindi nel 2008 a rafforzare il paniere del gruppo Sos è arrivata anche la Bertolli che era stata precedentemente venduta all'Unilever .L'azienda fu fondata a Lucca nel 1865 come piccola bottega per la rivendita di olio.
Il marchio Bertolli acquisì rapidamente fama non solo in Italia, ma anche all'estero, e soprattutto in America. L'azienda negli anni sessanta entrò in crisi, e nel 1972 fu ceduta alla Alimont (Gruppo Montedison). Quindi confluì nella Sme, società agroalimentare dell'Iri. Quando fu smantellata l'industria alimentare di Stato Bertolli finì all'Unilever che la cedette a sua volta alla Sos.
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