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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 08 luglio 2013 alle ore 07:35.
Reuters
I drammi del mare causati da decisioni socio economiche
Di fronte alle morti in mare, ha detto il Papa, «domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, sulla crudeltà che c'è nel mondo, in noi, anche in coloro che nell'anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada a drammi come questo».
I trafficanti di uomini sfruttano la povertà degli altri
Nell'omelia il Papa ha sottolineato, in un passaggio a braccio, che i migranti «prima di arrivare qui sono passati attraverso i trafficanti, quelli che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per cui la povertà degli altri è fonte di guadagno» e a causa di questi «hanno sofferto».
L'arcivescovo di Agrigento: per gli immigrati politiche di giustizia
L'immigrazione non deve essere affontata «soltanto come emergenza o con la semplice accoglienza di cui Lampedusa e Linosa sono esempi», ma bisogna «promuovere finalmente politiche adeguate di giustizia e di rispetto di ogni vita umana». Lo ha messo in evidenza l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, che si è rivolto a Papa Francesco nel corso della celebrazione eucaristica.
La corona lanciata in mare per ricordare chi non ce l'ha fatta
Il Papa celebra messa a Lampedusa, periferia del mondo. Terra di sofferenza, di dolore. Porta di confine tra un'Africa che fa paura e un'Europa che fa sognare. Bergoglio è giunto da queste parti per pregare per i tanti immigrati che hanno perso la vita nel tentativo di cambiare il proprio destino. È il suo primo viaggio da capo della Chiesa. Il Papa, a bordo della motovedetta della Capitaneria di porto, ha lanciato una corona di fiori in mare, crisantemi bianchi e gialli, in ricordo degli immigrati che sono scomparsi in mare. L'imbarcazione ha attraccato al "Molo Favaloro", dove approdano le carrette del mare e, in condizioni drammatiche, chi ce l'ha fatta. La motovedetta che ha trasportato il Santo Padre è la CP 282: dal 2005 ad oggi ha portato a terra, da sola, 30mila persone raccolte in mare, e in alcuni viaggi ha trasportato anche 200 persone.
L'incontro con i migranti: preghiamo per chi non c'è più
Il Papa è stato accolto nell'isola da 112 migranti ospiti del Centro d'accoglienza, tra cui 75 minori non accompagnati, dai 13 ai 16 anni. Una cinquantina di loro, soprattutto musulmani, hanno potuto parlare con lui. Ha stretto mani, li ha benedetti. «Vi ringrazio per l'accoglienza, tutti insieme pregheremo anche per quelli che oggi non sono qui grazie», ha affermato. Ad attendere il Santo padre sul molo Favaloro, il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che ha detto grazie al Pontefice per la visita. Il Papa ha risposto: «Sono io che ringrazio voi. Questo é il luogo di sofferenza perché ci sono ventimila morti sotto il mare».
Verso il campo sportivo per celebrare messa. a bordo di una "campagnola"
Una volta raggiunto in macchina - una "campagnola" scoperta messagli a disposizione da un abitante dell'isola - il campo sportivo "Arena", in località Salina, Bergoglio ha celebrato messa. Il Papa ha indossato i paramenti sacri di colore viola, simbolo del lutto. L'altare è stato ricavato da una barca, una di quelle usate dai migranti per raggiungere Lampedusa. Anche il pastorale e il calice sono stati fatti con il legno delle barche dei migranti. Un'enorme esultanza ha salutato l'arrivo di Bergoglio nel campo sportivo. Ad attenderlo almeno 10mila persone, tra isolani, turisti e pellegrini. Papa Francesco si è rivolto agli abitanti di Lampedusa. «Prima di darvi la benedizione - ha detto - voglio ancora una volta ringraziarvi per l'esempio di amore, di carità, di accoglienza che avete dato e ancora ci date. Lampedusa sia faro per tutto il mondo, perchè abbia il coraggio di accogliere quelli che cercano una vita migliore».
Prima di iniziare la celebrazione, il Pontefice si è fermato in preghiera davanti alla Statua della Madonna di Porto Salvo, venerata dai lampedusani, protettrice dei pescatori e dell'Isola.
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