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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 12:07.

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Grillo: «Paese sta saltando. Ho chiesto a Napolitano di andare in tv per dire verità agli italiani»

Le alleanze in Parlamento, Bersani che «voleva solo voti» e gli «sbagli» sui candidati
M5S avrebbe potuto incidere di più se avesse percorso altre strade? «Le altre strade significa alleanze? Non c'é mai stata una proposta seria di fare altre cose. Bersani faceva solo scouting, voleva solo voti- ha risposto Grillo -. Lo ha anche detto alla festa dell'Unità, voleva solo numeri, Bersani non ha mai risposto alle nostre richieste. «Voi - ha proseguito rivolto ai giornalisti - continuate a fare domande come se fossimo un partito nuovo, ma questo è un Movimento che ha già vinto. Siamo noi la ragione per cui molti partiti sono spariti. Il Pdl si sta evolvendo in qualcos'altro, il Pd ha mille correnti. Noi stiamo obbligando questa gente a parlare di certe cose, sono costretti a seguire il nostro programma». E ha concluso: «Io non sono leader di nessuno, io sono un garante».
Tuttavia, Grillo ha riconosciuto degli «sbagli» sulla scelta dei candidati del M5s: «È chiaro che non avendo avuto molto tempo per le candidature sono entrate persone che non dovevano entrare perché avevano idee diverse. Abbiamo fatto degli sbagli ma abbiamo inserito persone oneste». E comunque, «chi si esce dal Movimento dovrebbe dimettersi. Altro che gruppo misto».

«Siamo accusati di essere la causa di tutti i mali»
Verso il M5S c'è «odio» e viene accusato di essere «la causa di tutti i mali. Io potevo starmene a casa e godermi i miei soldi, però ho detto voglio contraccambiare. E questa è stata una mossa che ha colto tutti di sorpresa. Ecco perchè il nostro Movimento ha creato questo odio. Sembra fuori dal Dna di un politico fare le cose non per interesse personale», ha detto Grillo riferendosi al MoVimento.

L'incontro di un'ora e mezza al Quirinale, c'era anche Casaleggio
Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, insieme ai presidenti dei gruppi parlamentari del M5S sono rimasti per un'ora e mezzo circa al Quirinale, dove erano arrivati con mezz'ora di anticipo. Il leader del MoVimento era giunto questa mattina sul Colle facendosi accompagnare dal suo consigliere Gian Roberto Casaleggio e dai capigruppo M5S alla Camera e al Senato, Riccardo Nuti e Nicola Morra. «Stiamo andando dal presidente della Repubblica - aveva scritto su Facebook il capogruppo al Senato, Morra, prima di recarsi all'incontro - a esprimere la nostra profonda preoccupazione: il paese è al collasso e non può assistere alla sua stessa dissoluzione mentre il Parlamento si irrigidisce sempre di più sottostando al volere e alle necessità dei soliti noti. Non possiamo sostenere questa situazione».
Per quanto riguarda la presenza di Casaleggio, Grillo l'ha motivata sottolinenano il suo ruolo di «cofondatore del Movimento. Lui è un manager, non credo che avrà un ruolo istituzionale», ha detto Grillo. Casaleggio «è una persona schiva, non vuole parlare con i giornalisti. È un grande manager. Il suo ruolo è di estrema importanza».

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