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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2013 alle ore 09:14.

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Napolitano a Letta: «Tieni duro». Berlusconi frena i falchi nel Pdl - Schifani: se passa l'interdizione pronti a lasciare il Governo

Molto rumore, dentro e fuori il Palazzo, per il nervosismo che serpeggia nelle fila del Pdl dopo l'accelerazione della Cassazione alla vicenda Mediaset, ma le fibrillazioni della maggioranza restano sotto il livello di guardia. Questo, in sintesi, il bilancio di una giornata difficile per le "larghe intese", che ha visto anche il premier salire al Colle per fare il punto con il presidente della Repubblica dopo lo stop ai lavori parlamentari ottenuto dal centrodestra, ricevendo un incoraggiamento a tenere duro e ad insistere sulle priorità del governo: rilancio dell'economia, piano per il lavoro, rispetto dei vincoli di bilancio.

Il premier conferma le priorità dell'azione di governo
La linea del Governo è quindi quella di confermare gli obiettivi della maggioranza (ribaditi ieri anche nel question time dallo stesso Letta, in particolare su lotta all'evasione pagamento dei debiti della Pa), contando su un abbassamento dei toni almeno fino all'udienza della Suprema corte fissata per il 30 luglio. Un contributo in questo senso è arrivato anche dall'ex premier Silvio Berlusconi, che ha presieduto un vertice notturno tra i suoi legali e i big del partito per riflettere sulle contromosse, evitando però di forzare la situazione a danno del Governo. Una sorta di "tregua armata" per non sbagliare la risposta politica alle sollecitazioni che arrivano dalle aule giudiziarie.

Berlusconi promuove una "tregua" per non fare passi falsi
Escluse quindi, al momento, scelte "hard" (propugnate dai falchi del centrodestra) come le dimissioni di massa dei parlamentari Pdl per non essere additati come il partito che impedisce l'approvazione di provvedimenti su cui lo stesso Berlusconi si è speso in prima persona. Una delle ipotesi più accreditate, allora, è quella di partire con delle mobilitazioni locali per spiegare ai cittadini quello che sta avvenendo. Passando anche e soprattutto dal sostegno (aiutando la raccolta firme) ai referendum radicali sulla giustizia (responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, magistrati fuori ruolo, abolizione dell'ergastolo e abuso della custodia cautelare, i titoli), come annunciato dall'ex Guardasigilli Nitto Palma.

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