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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2013 alle ore 13:34.

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Al via i lavori per il nuovo elettrodotto Piemonte-Savoia

L'ultima linea di interconnessione con la Francia risale al 1985 quando fu costruita la Rondissone-Albertville. Ma, una volta ultimato, il nuovo elettrodotto Piemonte-Savoia, il quinto tra la penisola e i cugini d'oltralpe e i cui lavori sono stati inaugurati oggi dall'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, rapppresenterà la 23ma interconnessione con l'estero ma soprattutto il primo progetto al mondo per lunghezza del tracciato completamente interrato: 190 chilometri tra Piossasco (To) e Grand'Ile (Savoia), che saranno messi in servizio per il 2019 e che saranno realizzati in modo da integrarsi perfettamente con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti.

L'opera, che richiederà un investimento complessivo di 1,4 miliardi di euro (800 milioni per il tratto italiano e 600 per quello francese) si inserisce nel quadro di una cooperazione bilaterale in ambito energetico sancita dagli accordi di Nizza e produrrà benefici evidenti per il sistema: 150 milioni di euro di risparmi l'anno. «Questa interconnessione con la Francia rappresenta un'eccellenza dell'ingegneria elettrica a livello mondiale - ha spiegato Cattaneo - e consentirà una riduzione importante dei costi e maggiore sicurezza ed efficienza nella trasmissione di energia con gli altri paesi». Il nuovo elettrodotto, ha evidenziato poi il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, presente all'avvio del cantiere, «è una infrastruttura innovativa e di grande importanza comunitaria che permetterà di consolidare ulteriormente la collaborazione in campo industriale ed energetico tra i nostri due paesi».

In base agli accordi siglati nel 2007, oltre all'opera inaugurata oggi, sono previsti anche il potenziamento della rete esistente, attualmente in corso, sulla linea "Cornier-Montagny-Albertville-LaPraz-Villarodin-Venaus-Piossasco" per ulteriori 600 megawatt. Complessivamente, quindi, la collaborazione tra Terna e Rte porterà la capacità di trasporto della rete tra i due paesi dagli attuali 2.650 a oltre 4.400 MW, con un incremento di oltre il 60%. In Italia, circa la metà dell'investimento per il nuovo elettrodotto sarà a carico di Terna e l'altra metà sarà sostenuta da Transenergia, società di scopo partecipata pariteticamente da Sitaf e Nemo, ciascuno con il 50 per cento.

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