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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2013 alle ore 17:05.

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Calderoli?«E' rimasto una scimmia». Gira e rigira, tra i paragoni zoologici c'è finito pure lui. Il boomerang delle offese a sfondo "animalesco" rimbalza sul vicepresidente del Senato, con una stroncatura del presidente di Eataly Oscar Farinetti. Ai microfoni de La Zanzara di Radio 24, l'imprenditore piemontese è entrato a gamba tesa sulle sparate razziste del senatore lumbard. Infilzandolo con lo stesso paragone che aveva sollevato il «caso Kyenge» in tutta Italia.

«Non mi dimetterò da nulla perché posso dimostrarlo matematicamente - rincara la dose Farinetti -. È rimasto una scimmia perché non ha coscienza e le persone senza coscienza sono scimmie, non tutte le scimmie sono diventate umane, alcune sono rimaste scimmie. Dunque non dovrebbe stare in Parlamento, dovrebbe dimettersi da umano». Inutile aggiungere che, ad Eataly, non ci sarebbe posto a sedere per l'inquilino di Palazzo Madama, finito sotto indagine dalla Procura di Bergamo per diffamazione. Ingresso vietato «per ragioni igieniche», spiega Farinetti.

E ai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo che lo incalzano sul parallelo tra le offese a Kyenge e a Brunetta («Non è la stessa cosa, dargli del nano?») il numero uno della catena di ristoranti replica: «La Kyenge non ha fatto nulla per aizzare, sono cose diverse. Sono contrario alle battute sull'altezza di Brunetta, anch'io mi arrabbio se dicono che non ho i capelli. Ma Brunetta ogni tanto se le tira, fa parte del partito dei cattivi, quelli sempre incazzati che ce l'hanno col mondo».

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