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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2013 alle ore 10:18.

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Il governo deve assumersi la responsabilità per la "cantonata" kazaka e il ministro Angelino Alfano farebbe bene a dimettersi: in un editoriale intitolato "Rome's imbroglio", il Financial Times interviene nel caso Shalabayeva, sollecitando alle dimissioni il ministro dell'Interno. Secondo il Ft, la credibilità del governo sarebbe "gravemente" indebolita se nessuno si prendesse la responsabilità del "pasticcio" dell'espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.

"Le forze dell'ordine italiane non sono famose per la loro efficienza", inizia l'editoriale. "Eppure la polizia in maggio è stata sorprendentemente veloce nel deportare la moglie e la figlia di un dissidente kazako". C'è il sospetto – scrive il Ft - che l'Italia "volesse fare un favore al governo kazako. Roma ha forti legami commerciali con Astana", nonostante la scarsa garanzia dei diritti umani del Kazakistan.

Ablyazov "non è un santo", precisa il Ft. Ma le accuse lanciate dalle autorità italiane contro sua moglie e sua figlia sono "infondate". Ora "c'è il timore che possano essere tenute come ostaggio" in Kazakistan per costringere Ablyazov a tornare.

Il caso – osserva l'editoriale - è fonte di "imbarazzo" per il governo di Roma, condannato dalle Nazioni Unite. L'Italia, membro fondatore dell'Ue, "dovrebbe difendere i diritti umani, non consegnare innocenti a un regime spietato".

"Sorprendentemente nessuno si è assunto la responsabilità politica di questa cantonata", sottolinea il Financial Times. "Giuseppe Procaccini, capo dello staff del ministro dell'Interno Angelino Alfano, si è dimesso, ma Alfano nega di aver saputo dell'espulsione. Tuttavia, le sue dichiarazioni sono contradette da quelle di Procaccini, che dice di avere avuto istruzioni per incontrare le autorità kazake". "Anche se Alfano fosse stato all'oscuro dei fatti – continua il Ft - questo vorrebbe dire che non ha un adeguato controllo del suo ministero".

L'editoriale nota che il governo "ha serrato i ranghi" in vista del voto di sfiducia su Alfano. Ma per il quotidiano della City, Alfano non dovrebbe rimanere al suo posto. "A cinque mesi da un voto politico ingarbugliato e nel pieno di una profonda recessione, l'Italia non si può permettere una crisi politica", riconosce il Ft. "Tuttavia, la credibilità del governo sarà gravemente danneggiata se nessuno si assumerà la responsabilità. Da parte di Alfano sarebbe saggio farsi da parte e lasciare il suo incarico a un collega di partito".

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