Vacanze, aerei, benzina e pausa caffè. Ecco tutte le micro-tasse che paghiamo senza accorgercene
Andare in vacanza in una città d'arte o sbarcare in una piccola isola. Fare benzina per l'auto o i bolli pagati sugli atti. Sono tante le micro-tasse che paghiamo ogni giorno senza accorgercene e che per un motivo o per l'altro stanno aumentando.
di Alberto Magnani e Giovanni Parente
3. Le micro-tasse che paghiamo senza accorgercene / La tassa su alberghi e vacanze
Molti se ne saranno già accorti: le vacanze o i pernottamenti negli alberghi e nelle altre strutture ricettive sono diventate più costose in tanti capoluoghi di provincia, unioni di comuni e Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte. Colpa dell'imposta di soggiorno che gli albergatori o così come i gestori di bed and breakfast, ostelli o affittacamere sono chiamati a riscuotere per conto del Comune quando presentano il conto finale al cliente. La strada all'applicazione dell'imposta di soggiorno è stata aperta dal decreto sul fisco municipale (il Dlgs 23/2011): tanto per intenderci quello che ha previsto la cedolare secca sugli affitti e l'Imu, anche se non nella versione attuale. L'importo massimo è di 5 euro per ogni notte di soggiorno. I Comuni hanno deciso in modo diverso l'importo in base alle notti di soggiorno o anche alla tipologia di struttura (con un importo crescente in base al numero di stelle dell'albergo).
©RIPRODUZIONE RISERVATA