Vacanze, aerei, benzina e pausa caffè. Ecco tutte le micro-tasse che paghiamo senza accorgercene
Andare in vacanza in una città d'arte o sbarcare in una piccola isola. Fare benzina per l'auto o i bolli pagati sugli atti. Sono tante le micro-tasse che paghiamo ogni giorno senza accorgercene e che per un motivo o per l'altro stanno aumentando.
di Alberto Magnani e Giovanni Parente
2. Le micro-tasse che paghiamo senza accorgercene / La tassa per le isole minori
Imbarcarsi, sbarcare. Questione di sillabe. E di centesimi: dall'aprile 2012, raggiungere in traghetto le "isole minori" come Capri o l'Elba costa un euro e mezzo in più. Con un emendamento al Dl fiscale del 2012, a firma del parlamentare Pdl siciliano Dore Misuraca, è stata istituita una "tassa di sbarco" (1,50 euro) da versare direttamente a bordo. Ne sono esenti pendolari, residenti e familiari di chi paga l'Imu sull'isola. L'obiettivo è finanziare "interventi per il turismo, beni culturali, ambiente e servizi pubblici". Il giorno della sua introduzione a Capri, il 2 luglio 2012, la micro-tassa ha fruttato più di 10mila euro. Entusiasti i comuni, che la applicano in sostituzione della più onerosa tassa di soggiorno (dai 3 ai 5 euro). Meno le agenzie di viaggio, costrette tra primavera ed estate 2012 al pagamento di una tassa imprevista. Che si aggiungeva, di tasca propria, ai pacchetti all inclusive venduti per la stagione.
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