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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 14:09.

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Primarie entro il 15 dicembre e separazione dei ruoli tra segretario e candidato premier. Sono le proposte che il segretario Pd Guglielmo Epifani ha portato in direzione nazionale, riunita oggi a Roma, dopo averle anticipate in mattinata alla segreteria. Sul diritto di partecipare alle primarie per la scelta del candidato premier, il leader del Pd propone che possa votare chiunque si rechi al seggio, a patto di registrarsi come elettore, mentre il segretario dovrebbe essere scelto dai soli iscritti. Una platea ristretta, dunque, ipotesi che nel corso della riunione scatena le ire dei renziani (ma non solo) e divide il partito. La riunione comunque non si è chiusa con un voto sulle regole per l'elezione del segretario, rinviato alla prossima direzione.

Letta chiede unità per superare le larghe intese dopo aver fatto le riforme
Alla direzione ha partecipato anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, seduto in quarta fila come un normale dirigente di partito. Al momento di intervenire, il premier mette alcuni paletti alle fibrillazioni interne al partito - «Abbiamo bisogno di un Pd molto esigente nei confronti del governo» - e chiede unità per poter portare a compimento il percorso riformatore intrapreso dal Governo per poi "sciogliere" le larghe intese che tanto fanno discutere le varie anime del Pd: «Noi non vogliamo larghe intese» per sempre, sottolinea Letta, quello che «stiamo cercando di fare è tornare al bipolarismo che anche per me resta un faro». E aggiunge che «un governo di servizio non è e non vuole essere un governo di routine». Non manca un appello all'orgoglio dei democratici: «Uniti non ci batte nessuno».

Renziani, Cuperlo e giovani turchi contrari alla "linea Epifani"
La linea proposta alla direzione dei democrat dal segretario, incentrata su primarie circoscritte alla scelta del candidato premier e presentazione delle candidature per la segreteria successiva ai congressi locali, provoca la reazione dei renziani (e di Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria, propenso a rinviare il voto in direzione in mancanza di una linea condivisa) che chiedono una platea alllargata e candidature presentate prima dell'inizio del percorso congressuale.

Franceschini: primarie aperte per candidato, segretario scelto da iscritti
Per quanto riguarda la scelta del candidato premier, Epifani propone di puntare sulle primarie aperte, mentre sulla platea che eleggerà il segretario del Pd il suo oerientamento è quello di lasciare la scelta alla direzione e alla commissione Congresso. Dario Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento, è dello stesso parere: «L'assemblea deciderà le regole ma la mia idea è che il candidato premier vada scelto con primarie aperte e senza albo mentre credo giusto che il segretario venga eletto dagli iscritti nel modo più coinvolgente possibile». Per la data del congresso, Franceschini ipotizza invece il 24 novembre.

Le ironie su twitter dei renziani
Su Twitter, il senatore renziano Andrea Marcucci ironizza: «Alla direzione Pd hanno già dimenticato la batosta delle ultime elezioni e si predispongono ad incassare la prossima». Ironico anche il tweet di un altro renziano, Angelo Rughetti, che replica così alle proposte di Epifani sul congresso:«Non mi sembra spetti alla direzione del Pd decidere ma all'Assemblea nazionale. Epifani per le primarie suggerisce platea più
ristretta. Propongo che votino Bersani Nico Stumpo e Davide Zoggia...». Anche i "giovani turchi" accolgono negativamente la proposta sulle regole avanzata da Epifani, in particolare sulla data per la presentazione delle candidature e sulla platea degli iscritti per decidere il segretario. «Se non le correggono, noi votiamo contro», fanno sapere.

Appoggio al Governo "inevitabile", congresso entro novembre
In apertura della riunione, il segretario ha ribadito la linea del partito rispetto alle "larghe intese": «Non potevamo che sostenere un governo di servizio. Che non é un governo di pacificazione». Sulla sentenza della Cassazione per la vicenda Mediaset, la linea è prudente: le sentenze della magistratura «si rispettano, e per noi non devono incidere sul percorso di governo», avrebbe sottolineato Epifani alla platea, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti. Rimandata invece a dopo le ferie estive l'ipotesi di modificare le norme elettorali: «è un'esigenza vera, ne discuteremo tra noi a partire da settembre».

Vigilia agitata, il nodo dei congressi locali
La vigilia della direzione ha visto acque agitate in casa Pd. La tensione é emersa nella riunione della segreteria di questa mattina, dove si sono contrapposte le tesi della maggioranza e dei renziani. Motivo dei contrasti, l'orientamento a far svolgere i congressi regionali, ma anche quelli provinciali e cittadini, prima del congresso nazionale. In sostanza, slegando le due fasi e fissando la presentazione delle candidature alla segreteria nazionale dopo lo svolgimento dei congressi locali. Una soluzione opposta a quella proposta dai renziani, che in questa procedura vedono una manovra per affrancare i dirigenti locali dal livello nazionale, mettendo al sicuro nei territori le correnti in cui é diviso il partito. Il risultato paventato é quello - nel caso di una elezione a segretario di Renzi - di un partito locale «contro» il segretario nazionale che rimarrebbe alquanto isolato e politicamente debole.


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