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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 08:12.

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In Italia «la pressione fiscale è insostenibile» e c'è una componente dell'evasione fiscale che può essere considerata «di sopravvivenza». Ci sono, in sostanza, «ragioni strutturali» che spingono tanti soggetti a «comportamenti di cui farebbero volentieri a meno». Le parole di Stefano Fassina (Pd), viceministro all'Economia, spese per commentare i record tutti italiani del sommerso (17,4% del Pil) e della pressione fiscale (al 54%) denunciati da Confcommercio, hanno scatenato accese polemiche.

Elogi da Pdl e Lega, aspre critiche in casa democratica e nella Cgil, con la leader Susanna Camusso che attacca: non solo «una battuta infelice», ma anche «un drammatico errore politico». Matteo Colaninno – che ha sostituito Fassina come responsabile economico del Pd – ribatte che «la strategia per la lealtà fiscale è una battaglia di giustizia e civiltà, ma è anche la premessa di un nuovo rapporto leale e simmetrico tra lo Stato, i suoi contribuenti e le imprese». In difesa di Fassina si schiera il viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà e, in serata, interviene il segretario democratico Guglielmo Epifani: «La linea del Pd è quella che l'evasione si combatte. La dichiarazione di Fassina è stata equivocata».

«Senza voler strizzare l'occhio a nessuno – aveva detto Fassina – e senza ambiguità nel contrastare l'evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno». Fassina parla di superamento dell'attuale impostazione dell'Imu, eliminandola sulla prima casa ma non per tutti: potrebbe in effetti essere il punto di caduta per arrivare a un accordo tra i partiti, mantenendo la tassa sulle case di lusso (il 15% degli immobili). Scelta che impegnerebbe solo due miliardi. Le frasi successive del premier Enrico Letta («l'economia in nero va combattuta con politiche di contrasto, ma anche incentivando l'emersione»), e del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni («la lotta all'evasione fiscale non potrà essere assolutamente allentata»), sembrano volere correggere, o completare, il ragionamento di Fassina.

Se Fassina «sull'evasione fiscale la pensa come Berlusconi siamo all'allarme rosso», ha detto la vicepresidente dei senatori di Scelta civica, Linda Lanzillotta. Il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, ha detto che Fassina sembra Berlusconi «che i compagni del suo partito azzannavano come complice degli evasori. Benvenuto nel Popolo della libertà. Ora mi auguro che Fassina perseveri». E sulla posizione Imu di Fassina, l'ex ministro aspetta la risposta chiarificatrice di Saccomanni».

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