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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 14:13.

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Il gip Piergiorgio Morosini ha detto no all'archiviazione e disposto nuove indagini per il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, indagato con l'ipotesi di concorso in associazione mafiosa. Il giudice ha invitato i pm a sentire alcuni pentiti per chiarire alcuni fatti. La procura aveva chiesto l'archiviazione nel novembre scorso, reiterando l'istanza nell'udienza di tre giorni fa. Contro Schifani le accuse di quattro pentiti, da Francesco Campanella a Gaspare Spatuzza, da Stefano Lo Verso a Innocenzo Lo Sicco.

"Gli approfondimenti istruttori disposti dal Gip non potranno che confermare la mia totale estraneità a rapporti collusivi con esponenti mafiosi": lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, commentando quanto disposto dal gip di Palermo.

«La correttezza istituzionale e il comportamento da servitore delle istituzioni di Renato Schifani, il suo spirito di servizio nei confronti del Paese, sono sotto gli occhi di tutti e non saranno posti in dubbio per il prolungarsi di una indagine che, certamente, desta in Renato Schifani una profonda amarezza, ma non può cancellare ciò che lui ha dato al paese». E' quanto il segretario del Pdl Angelino Alfano ha fatto sapere in una nota dopo una "lunga e affettuosa" telefonata avvenuta tra i due.

Anche Berlusconi dichiara di essere «vicino all'amico Renato Schifani, presidente del gruppo dei senatori del popolo della libertà, colpito dall'inaspettata decisione del gip di palermo che ha disposto approfondimenti istruttori su fatti che risalgono a venti anni fa, nonostante la richiesta di archiviazione sostenuta e motivata dalla procura di Palermo».

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