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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 12:44.

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Processo Mediaset, il verdetto non prima di mercoledì. Fonti Cassazione: prescrizione ai primi di agosto

C'è attesa per l'udienza della Suprema corte sul processo sulla compravendita dei diritti televisivi. L'udienza è fissata per domani, ma il conto alla rovescia è iniziato da giorni. I giudici dovranno valutare le due sentenze di merito che hanno condannato l'ex premier Silvio Berlusconi a quattro anni di carcere. Per Silvio Berlusconi domani sarà il giorno del giudizio? Possibile una decisione, ma è anche possibile un breve rinvio tecnico. Il premier Enrico Letta oggi ha dichiarato che la decisione sul processo Mediaset non avrà ripercussioni sulla tenuta del Governo.

Escluso il carcere
Il rischio, in caso di condanna, non é tanto il carcere, quanto l'«esilio» dal Parlamento come conseguenza della pena accessoria (interdizione per 5 anni dai pubblici uffici). Anche se dopo la sentenza c'è un successivo passaggio in giunta delle autorizzazioni del Senato. Tre dei quattro anni sarebbero condonati dall'indulto del 2006 e Berlusconi per l'anno residuo non andrebbe dietro le sbarre. Le norme escludono, infatti, il carcere per gli ultra settantenni. Il Cavaliere potrebbe comunque chiedere al Tribunale di sorveglianza l'affidamento in prova ai servizi sociali.

La prescrizione matura i primi di agosto
In Cassazione hanno fatto e rifatto i calcoli della prescrizione del processo Mediaset e avrebbe rilevato come siano errati i calcoli attribuiti da alcuni organi di informazione alla difesa dell'ex premier. Per gli ermellini la prescrizione matura ai primi di agosto.

Letta tranquillo: non ci saranno terremoti
«Non penso ci saranno i terremoti che vengono evocati da chi spera, evidentemente, nei terremoti evocati», ha detto il premier Enrico Letta da Atene parlando della sentenza Berlusconi della Cassazione. «Sono convinto la situazione sia molto più stabile di come viene presentata». Sono sempre stato «sulla linea che non si commentano le sentenze e non la cambio a 24 ore», ha aggiunto. E ha ribadito di essere comunque «assolutamente tranquillo e sereno».

Quando è atteso il verdetto
Non arriverà domani, con tutta probabilità, il verdetto della Cassazione sul processo Mediaset: anche se nessuno dei difensori dovesse chiedere un rinvio dell'udienza, o se una tale istanza non fosse accolta dai giudici, é molto difficile che la sentenza per Silvio Berlusconi e i suoi coimputati venga emessa nella serata di domani. Le previsioni parlano di mercoledì, ma non si esclude che la camera di consiglio possa terminare addirittura giovedì. Ma le variabili sono parecchie e non é affatto detto che la sentenza sui diritti tv di Mediaset venga confermata in toto dai giudici del Palazzaccio. Come non é scontato che tutta la partita si risolva nell'udienza del 30 giugno. Il verdetto potrebbe slittare di qualche settimana o di qualche mese. Anche perché, insieme all'ex premier, sul banco degli imputati ci sono altre tre persone: l'ex produttore statunitense Frank Agrama, ritenuto suo 'socio occulto', e gli ex manager Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto.

Anche con rinvio udienza dinanzi allo stesso collegio
Anche se domani la difesa di Silvio Berlusconi o di uno degli altri tre imputati al processo Mediaset dovesse chiedere un rinvio dell'udienza davanti alla Sezione Feriale, l'udienza successiva si terrebbe sempre davanti allo stesso collegio e sempre davanti alla Sezione Feriale. Dunque anche con un breve slittamento - entro la data del 15 settembre - il collegio giudicante sarebbe sempre composto dalle stesse toghe: il presidente Antonio Esposito, il relatore Amedeo Franco, e i consiglieri Ercole Aprile, Giuseppe De Mauro e Claudio D'Isa. Rimarrebbe lo stesso anche il rappresentante della Procura della Suprema Corte, il sostituto procuratore generale Antonio Mura che domani sarà presente in udienza ed esprimerà il suo parere sull'eventuale richiesta di rinvio.

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