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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 12:44.

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Gli scenari possibili dal punto di vista processuale
Da un punto di vista squisitamente processuale, gli scenari sul tavolo possono ridursi a tre. O conferma della condanna decisa nei primi 2 gradi di giudizio, o annullamento: che potrebbe essere secco (verdetto che equivale a un assoluzione definitiva) oppure parziale. In quest'ultimo caso gli ermellini, dopo aver ravvisato un vizio procedurale o di formale nel precedente grado di giudizio, rinvierebbero le carte in Corte d'Appello ordinando un altro processo su specifici punti. Ovviamente da celebrare davanti a collegio diverso da quello presieduto da Alessandra Galli che si é già espresso sul leader Pdl.

Le variabili legate alla tempistica
Il pool di legali di Berlusconi (composto questa volta anche dal professor Franco Coppi, un principe del foro specializzato proprio nelle udienze di Cassazione, che affianca gli storici Niccolò Ghedini e Piero Longo) potrebbe arrivare a rinunciare alla prescrizione (pronta a scattare almeno sulla presunta frode fiscale del 2002) e chiedere un rinvio. Analoga richiesta potrebbe arrivare anche i legali degli altri 3 imputati. Una mossa che permetterebbe di rinviare la partita di qualche mese per poi giocarsela, ad autunno prossimo, davanti ai giudici della Terza Sezione della Cassazione. Ma la strategia potrebbe anche essere quella di puntare il tutto per tutto nell'udienza di martedì.

Il collegio giudicante
Presidente della sezione feriale della Cassazione é Antonio Esposito: é stato lui a decidere di fissare a martedì 30 luglio l'udienza sul caso Mediaset, gettando benzina sul fuoco nel dibattito politico nazionale. Nel suo curriculum figurano la conferma di condanne a personaggi eccellenti: l'ex governatore Siciliano Totò Cuffaro, l'ex parlamentare Pdl Massimo Maria Berruti, l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. È stato sempre lui a firmare le ordinanze di custodia cautelare in carcere per i parlamentari Pdl Nicola Cosentino e Sergio De Gregorio. Il relatore é Amedeo Franco, giudice del collegio di Cassazione che in passato si é già espresso su Berlusconi confermando per lui l'assoluzione nella vicenda Mediatrade. Giudici a latere sono invece Claudio D'Isa, Ercole Aprile e Giuseppe De Marzo. A rappresentare la pubblica accusa sarà invece Antonello Mura, ex consigliere del Csm ed ex presidente di Magistratura Indipendente, la corrente tradizionalmente più moderata dell'Anm. Toccherà loro stabilire se davvero Berlusconi sia colpevole di una frode fiscale di oltre 7 milioni di euro. Secondo l'impianto accusatorio, confermato fino al secondo grado di giudizio, Mediaset non comprava direttamente i diritti televisivi e cinematografici dalle major stanunitensi. Lo faceva attraverso l'intermerdiazione di diverse società off-shore (come la Century One e l'Universal One, solo per citarne alcune) per «gonfiare' il prezzo ad ogni passaggio della catena. Un meccanismo che avrebbe permesso a queste società off-shore (tutte, secondo l'accusa, riconducibili a Berlusconi) di «fare la cresta» tra il valore iniziale e quello finale, pagato effettivamente da Mediaset. Obiettivo: creare fondi neri all'estero e frodare il fisco italiano.

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