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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2013 alle ore 23:55.

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Tre indagati per le 39 vittime del pullman giù dal viadotto

Ci sono tre persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Avellino per lo
schianto del bus da un viadotto della A16 in cui hanno perso la vita 38 persone. Si tratterebbe di Gennaro Lametta,titolare della ditta proprietaria del pullman e fratello del conducente Ciro, deceduto nello schianto, e di due appartenenti alla Società Autostrade. Le indagini, coordinate dal procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, sono concentrate anche sulle condizioni della barriera new jersey di cemento che non ha retto all'impatto con il pullman.

Le ipotesi di reato per le quali procede la Procura sono di concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Sotto i riflettori della Procura anche le condizioni dell'autobus che, benché sottoposto a cicliche revisioni, aveva percorso più di 800mila km dall'immatricolazione. Sarà un nuovo collegio di consulenti che il capo degli inquirenti avellinesi, Rosario Cantelmo, si appresta a nominare con il compito di ricostruire nel dettaglio la "vita" dell'automezzo, in circolazione dal 1995 e
reimmatricolato nel 2008 a verificare se il bus rispondeva ai requisiti di sicurezza. Nei prossimi giorni, gli inquirenti dovrebbero ascoltare, oltre agli indagati, anche i titolari
della "Mondo Viaggi", l'agenzia di Giugliano (Napoli) che aveva venduto il pacchetto vacanza.

Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati erano nell'aria visto che il procuratore di Avellino Cantelmo ha affidato allo stesso collegio di periti una nuova consulenza sulle barriere di sicurezza installate da Autostrade per l'Italia sul viadotto "Acqualonga" e sulla manutenzione del tratto della A16 compreso tra Monteforte Irpino e Baiano.
Sul tavolo di Cantelmo ci sono anche i pareri degli esperti sul cosiddetto "new Jersey", il tipo di guardrail importato dagli Stati Uniti: sostengono che a causa della sua bassa
altezza rispetto al baricentro di un mezzo pesante, anziché trattenere sulla carreggiata il veicolo contribuirebbe a farlo ribaltare.

Un altro filone investigativo si appresta intanto a trovare le prime risposte. In queste ore, la Polstrada di Avellino consegnerà agli inquirenti la relazione sui pezzi di parti meccaniche, che apparterrebbero al pullman, staccatesi oltre un chilometro prima del fatale impatto con il guardrail: si tratta di due pezzi recuperati sulla carreggiata che
dovrebbero essere parti dell'impianto di trasmissione, la cui rottura potrebbe aver tranciato i tubi dell'aria che consentono il funzionamento dei freni e del freno-motore.
In particolare, si tratta di stabilire se si è trattato di un cedimento strutturale o della conseguenza dei tamponamenti con almeno quindici auto in transito o anche della lunga strisciata sul muro di contenimento dell'autostrada, messa in atto per fermare la corsa del mezzo. La procura formalizzerà l'incarico per l'autopsia sul corpo di Ciro Lametta all'anatomo-patologo Carmen Sementa non appena sarà completato l'iter delle notifiche
alle parti, che sono quasi trecento. Il Comune di Pozzuoli, infine, si costituirà parte civile
insieme con le famiglie delle vittime dell'incidente stradale: lo ha detto il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia.

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