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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 16:17.

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Marcia indietro sullo stalking: torna la custodia cautelare

Marcia indietro sullo stalking. La commissione Giustizia della Camera ha infatti approvato due emendamenti del Pd al decreto legge cosiddetto "svuotacarceri", che reintroducono la possibilità di misura cautelare per lo stalking e il finanziamento illecito ai partiti. A renderlo noto è il capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini.
Le modifiche hanno ottenuto un consenso unanime, anche se sul finanziamento illecito il Pdl si è astenuto.

Da un lato viene innalzata da 4 a 5 anni la pena per il reato di stalking e dall'altro viene prevista una deroga che permette al giudice, in caso di rischio di fuga o inquinamento delle prove, di dare la custodia cautelare in carcere anche a chi ha commesso il reato di finanziamento illecito verso i partiti. Viene poi ridata la possibilità di usufruire della custodia cautelare ai domiciliari anche ai recidivi, sempre per reati fino a 4 anni, come prevedeva il testo del governo proposto dal ministro Cancellieri che mira ad alleviare il sovraffollamento delle carceri.

Con emendamento Senato arresti domiciliari per gli stalker
La Commissione cancella dunque l'emendamento del senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Lucio Barani, votato martedì scorso dalla maggioranza (ha incassato il parere favorevole del governo), che innalzava da quattro a cinque anni il tetto sotto il quale non é possibile applicare la custodia cautelare in carcere per chi é a giudizio il reato di persecuzione. Considerato che chi é accusato di stalking rischia al massimo quattro anni di pena, con questo emendamento gli stalker, persone potenzialmente pericolose (come hanno dimostrato recenti e drammatici casi di cronaca) avrebbero potuto ottenere gli arresti domiciliari.

Le polemiche contro la proposta e il dietrofront alla Camera
La soluzione introdotta dal Senato ha destato non poche polemiche. «Una modifica aberrante», ha definito l'emendamento Mara Carfagna, portavoce del gruppo Pdl alla Camera e una delle firmatarie dell'emendamento per innalzare la pena agli stalker.
Già il 24 luglio, in Aula al senato, i senatori della Lega avevano esposto cartelli che recavano messaggi del tenore: «Attente donne, stalker in circolazione». Ora interviene la Camera,che reintroduce la possibilità di custodia cautelare per lo stalking.

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