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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 20:15.

BTp, i mercati avevano già scontato la condanna di Berlusconi

I mercati finanziari hanno scommesso fino a ieri, sia pur in maniera timida e interlocutoria data la complessità impenetrabile del sistema giudiziario italiano, sulla conferma da parte della Corte di Cassazione della condanna di Silvio Berlusconi relativamente all'interdizione dai pubblici uffici: hanno previsto cioè un modesto depotenziamento, un lieve ridimensionamento della figura del leader del Pdl nel campo della politica italiana.

Ma nessuno ha preso posizione, convinta, sull'uscita di scena di Berlusconi della politica italiana. Tant'è che i mercati hanno anche puntato realisticamente su un altro cavallo, la tenuta nei prossimi mesi del Governo Letta: non si sono protetti alleggerendo il rischio-Italia contro il pericolo di una chiamata immediata alle urne post-sentenza.

Questa presa di posizione agostana dei mercati si è riflessa nel buon andamento della Borsa, del rendimento dei BTp e dello spread in questi ultimi giorni. Il verdetto della Cassazione riflette in parte le aspettative prevalenti sui mercati: un quasi-nulla di fatto. Il tormentone dei processi berlusconiani continuerà: appassionando sempre meno i mercati, che preferiscono concentrarsi su indicatori che capiscono meglio, l'andamento del Pil e del debito/Pil italiano.

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