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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2013 alle ore 20:06.

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La replica del portavoce del Parlamento europeo

Gentile Direttore,
Le scrivo per comunicarle il nostro disappunto per l'articolo pubblicato lunedi 29 luglio dal suo giornale online riguardo i salari degli eurodeputati. Il modo in cui il giornalista parla di retribuzioni e indennità è errato e fuorviante. Chiunque, e vi invito a farlo personalmente, può controllare con esattezza sul sito del Parlamento europeo quanto guadagna un deputato europeo e quali siano le indennità che riceve per coprire le spese di lavoro: http://www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/0081ddfaa4/MEPs.htm

A quanto pare però non è quello che ha fatto il giornalista, che avrebbe potuto controllarela veridicità dei dati riportati dallo studio tedesco con i servizi stampa del Parlamento europeo. Dall'articolo sembrerebbe infatti che un deputato europeo guadagni mensilmente 17.827 euro. Dal 2009 il Parlamento europeo si è dotato di uno statuto unico per i suoi membri che predispone un salario mensile di 7.956,87 euro lordi.Questa retribuzione, che proviene dal bilancio del Parlamento europeo ed é soggetta a tassazione europea e ad un contributo assicurativo, ammonta a 6.200,72 euro netti. Per quanto riguarda inoltre tutte le altre indennità, queste coprono i costi sostenuti dai deputati nell'esercizio del loro mandato. Per ulteriori informazioni su tali indennità può controllare il link riportato in precedenza.Mi preme però sottolineare come tali indennità si riferiscano a spese di lavorosostenute dal deputato europeo per coprire i costi di viaggio, vitto e alleggio, oltre allespese di segreteria.

Viene inoltre riportata la cifra di 21.209 euro mensili senza fare la dovuta chiarezza sul fatto che tale cifra si riferisce solo alle disposizioni in materia di personale. Nel 2011 l'importo mensile massimo disponibile per la copertura di tutti i costi citati ammonta a 21.209 euro per eurodeputato ma tale somma non è in nessun caso corrisposta direttamente agli eurodeputati e pertanto quando non completamente utilizzata, rimane a disposizione del Parlamento europeo. La gestione degli assistenti accreditati, infatti, è affidata direttamente all'amministrazione del Parlamento secondo il regime applicabile al personale non permanente dell'Ue. I contratti degli assistenti in servizio negli Stati membri dei deputati sono invece gestiti da un terzo erogatore qualificato che garantisce le adeguate condizioni fiscali e previdenziali.

Riportare tali errate informazioni è dunque fuorviante e non contribuisce a informare i cittadini in maniera adeguata alla vigilia delle prossime decisive elezioni europee. Le sarei pertanto grato se volesse riportare tali commenti nell'edizione online del quotidiano e tenerne conto in future pubblicazioni.
Cordiali saluti,

Jaume Duch Guillot
Direttore media e portavoce del Parlamento europeo

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