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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 06 agosto 2013 alle ore 11:59.

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La difesa: «Gravissima manipolazione»
La versione del presidente della sezione feriale della Cassazione è la seguente: l'intervista ha subito una «gravissima manipolazione». «Il testo dell'intervista da pubblicare, inviatomi dal giornalista del Mattino dopo il colloquio telefonico, via fax , alle ore 19,30 del 5 agosto 2013 - ha spiegato Esposito in una lunga nota - è stato manipolato con l'inserimento, da parte del giornalista» di domande e risposte facilmente individuabili. Secondo Esposito le frasi «condannato perché sapeva» e «condannato perché sapeva non perché non poteva non sapere» appartengono «esclusivamente al giornalista che, virgolettandole, me le ha falsamente attribuite». L'intervista, ha precisato ancora Esposito nella sua nota, verteva «su temi generali», con «completa esclusione di ogni riferimento a questioni di merito inerenti alla sentenza, sulle quali la Corte si sarebbe pronunciata, occorrendo aspettare il deposito della motivazione».

Ghedini: riflessi sulla valutazione della sentenza
In particolare, Esposito, nell'articolo, ha affermato: «Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva, non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere perché tizio, caio o sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po' diverso da non poteva non sapere». Questo passaggio è stato definito dal giudice nel comunicato di rettifica «completamente inventato». Poi però, come detto, è stato diffuso l'audio. Ma la difesa di Berlusconi, già nel pomeriggio, aveva ribadito di non volerci stare. «Gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa», ha affermato l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito all'intervista.

Bondi: è questo il nuovo stile dei giudici della Cassazione?
Monta la polemica, con il Pdl che ha attaccato a testa bassa. «È normale - si è chiesto il coordinatore Sandro Bondi - che il giudice Esposito entri nel merito della sentenza della Cassazione con un'intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale? È questo il nuovo stile dei giudici della Cassazione? Io credevo che i giudici parlassero attraverso le sentenze, anche se controverse, e che i magistrati fossero "la bocca della legge". Ma vuol dire che mi sbaglio». L'intervista del giudice Esposito presenta «modalità incomprensibili», ha sottolineato l'ex ministro Maria Stella Gelmini. «Siamo trasecolati di fronte al fatto che il Presidente di una sezione della Cassazione faccia interviste ai giornali e pasticci talmente le cose da essere anche costretto a smentirne alcune parti», ha aggiunto Fabrizio Cicchitto. «Dell'intervista rilasciata-smentita da giudice Esposito - ha scritto su twitter il senatore del Pdl, Augusto Minzolini - dovrebbe occuparsi il Csm e il suo presidente perché getta ombre su sentenza Berlusconi».

Coppi: fatto molto grave
Uno dei legali di Berlusconi, Franco Coppi, ha riconosciuto che si tratta di un fatto molto grave. Poi, intervistato da Affaritaliani.it, ha bacchettato il presidente della sezione feriale e sulla richiesta di grazia per l'ex premier ha detto: «Non abbiamo ancora deciso nulla». Il ricorso all'Ue? «Bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza - ha risposto Coppi – . Non possiamo mica fare il ricorso sulla base di quello che ha detto il presidente Esposito». E sulle parole del giudice della Cassazione ha concluso: «Ormai di quello che sta accadendo non mi meraviglio più. Se Berlusconi riterrà di dover far qualcosa se la vedrà lui. Certo, normalmente le motivazioni di una sentenza si conoscono con il deposito della sentenza stessa. In genere dichiarazioni in anteprima non si rilasciano».

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