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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2013 alle ore 20:17.

Cicchitto su Napolitano: spazi aperti. Epifani: rispettoso di tutti i ruoli

La nota del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla sentenza Mediaset sembra incontrare, a caldo, i favori dei partiti leader della coalizione di governo. «Quella del presidente - scrive in Fabrizio Cicchitto - è una prima riflessione sul tema drammatico costituito dalla condanna di Silvio Berlusconi e tenendo conto di ciò essa lascia aperti spazi significativi per quello che riguarda il futuro».

«C'è un esplicito riconoscimento del ruolo politico di Berlusconi evidentemente dipendente dalle scelte della sua forza politica - aggiunge l'esponente del Pdl - scelte che peraltro sono già a me ben chiare. Di conseguenza reputo che bisogna misurarsi con questa prima presa di posizione del Presidente della Repubblica con senso di responsabilità e spirito costruttivo».

Per Maria Stella Gelmini, vice capogruppo vicario alla Camera, il suo partito si riconosce nella nota del Quirinale, «che dimostra come il problema da noi posto dell'agibilità politica di Berlusconi non sia un fatto personale di Silvio Berlusconi ma una questione schiettamente politica. Ci conforta che il presidente Napolitano l'abbia ben presente in tutti i suoi aspetti e nelle sue possibili conseguenze. E che sia alla sua attenzione con serietà e impegno. Valuteranno poi il presidente Berlusconi e il Pdl le iniziative da intraprendere in sede politica».

In realtà nel Pdl se la versione ufficiale è quella di un «moderato giudizio positivo», ma «senza fanfare», spenti i microfoni, l'amarezza e la rabbia serpeggiano. Con i falchi che parlano perfino di «mazzata» perché di fatto «si è blindato il governo», chiudendo ad ogni ipotesi di elezioni anticipate, senza che si sia affrontato il tema dell' irretroattività della legge Anticorruzione. Per le colombe, invece, «va prima avviata una seria riflessione sul da farsi». E questo per una serie di motivi: accettare l'affidamento in prova ai servizi sociali o presentare la domanda di grazia, si spiega in ambienti molo vicini al Cavaliere, significherebbe ammettere definitivamente la propria colpevolezza e l'accettazione definitiva della condanna.

Dal Pd, al contrario, il segnale è nettamente positivo e arriva direttamente dal segretario Guglielmo Epifani: «Una dichiarazione opportuna viste le pressioni che si sono create anche indebitamente. In generale, rispettosa di tutti i ruoli: da quello della divisione dei poteri, alla presa d'atto delle sentenze definitive a quelle che sono prerogative del Capo dello Stato».

Secondo Pier Ferdinando Casini (Udc) «il presidente della Repubblica ci richiama alla necessità di tutelare il governo del paese proprio mentre si prospetta qualche miglioramento nella congiuntura economica internazionale, ribadisce l'impraticabilità di elezioni anticipate e esplicita ancora una volta il doveroso rispetto delle regole dello stato di diritto. Le sue parole riservano, come è giusto, il dovuto rispetto al presidente Berlusconi in un momento difficile: rispetto per lui e per il popolo che lo ha votato e lo sostiene».

Dalla principale forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle, valutazioni meno positive: Nella sua nota, il Capo dello Stato «non mi sembra che dica nulla di sostanziale, mi sembra una dichiarazione un po' pilatesca e comunque lascia aperto un interrogativo quando dice che se dovesse arrivare una richiesta di grazia la valuterà», dice Vito Crimi. «La dichiarazione di Michele Giarrusso», che aveva parlato di impeachment in caso di un atto di clemenza del presidente della Repubblica nei confronti di Berlusconi, «è perfettamente condivisibile», aggiunge Crimi: «Nel momento in cui dovesse arrivare un salvacondotto, sarebbe difficilmente digeribile da chiunque. Non potrebbe passare inosservato e autorizzerebbe chiunque a delinquere».

Infine, via Facebook, Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Lombarda: «Giorgio Napolitano dice che "serve una prospettiva di serenità e coesione per poter affrontare i problemi di fondo dello stato e della società". Io sento puzza di fregatura. E voi?».

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