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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 11:45.

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Ban Ki-moon: armi chimiche crimine contro l'umanità
In visita a Seul il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è tornato sul presunto attacco lealista dell'altroieri con missili al gas nervino vicino a Damasco, sottolineando che se provato si tratterebbe di un «crimine contro l'umanità» foriero di «gravi conseguenze» per chi l'avesse commesso. Conversando con i giornalisti del suo Paese natio, l'ex ministro degli Esteri sud-coreano ha avvertito che «non c'è un momento da perdere» per fare luce sulla vicenda, e ha osservato come un intervento diretto dell'Onu nella crisi in Siria sia ormai «solo una questione di tempo», giacché «tutti i preparativi tecnici e logistici sono stati completati».

L'Italia frena sull'intervento militare in Siria, evocato dalla Francia e non escluso dagli Stati Uniti. «La cosa più importante é capire che cosa é successo in Siria. Per il momento stiamo lavorando perché gli ispettori abbiano accesso ai luoghi interessati», afferma ad Affaritaliani.it il ministro degli Esteri Emma Bonino, interpellato sul possibile uso della forza contro il regime di Assad.

Russia: i ribelli permettano controlli Onu
Dopo il no iniziale, la Russia apre alle indagini Onu sull'uso del gan nervino in Siria. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. in un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa John Kerry, ha affermato che l'opposizione siriana deve garantire agli ispettori delle Nazioni unite (Onu) una visita sicura del sito dove sarebbe avvenuto l'attacco chimico che ha denunciato due giorni fa.
«La palla è ora nel campo dell'opposizione, che dovrebbe garantire l'ingresso sicuro della missione al presunto sito dell'incidente», ha detto Lavrov secondo un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri russo.

Sulla stessa lunghezza d'onda l'Italia. Il Ministro degli esteri Emma Bonino attende le verifiche degli ispettori sul luogo della strage. E frena sull'intervento militare in Siria, evocato dalla Francia e non escluso dagli Stati Uniti. «La cosa più importante è capire che cosa è successo in Siria. Per il momento stiamo lavorando perché gli ispettori abbiano accesso ai luoghi interessati», afferma ad Affaritaliani.it il ministro degli Esteri Emma Bonino, interpellato sul possibile uso della forza contro il regime di Assad.

Uccisi un giornalista e due studenti
Ieri le tensioni sono continuate, aggiugendo tre vittime e 19 feriti al bilancio sempre più corposo del conflitto. A quanto riferiscono l'Osservatorio Siriano per i diritti umani e l'agenzia di stampa Sana, un giornalista della televisione ufficiale siriana al-Ikhbariya è stato ucciso ieri in un attentato suicida messo a segno contro un ristorante di Aleppo, in un quartiere filo-governativo. Secondo l'ong, nell'attentato sono rimasti uccisi anche un ragazzo che festeggiava la maturità e un suo amico, mentre altre 19 persone sono state ferite.

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