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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2013 alle ore 10:49.
L'ultima modifica è del 24 agosto 2013 alle ore 10:49.

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(LaPresse)(LaPresse)

Si è concluso dopo oltre 4 ore (in tempo per per l'inizio della partita Chievo-Milan) l'atteso "supervertice" del Pdl, con lo stato maggiore al completo del partito convocato fin dalle 13.30 alla villa di Arcore, da dove Silvio Berlusconi conduce la battaglia politica estiva per garantirsi l"agibilità politica" insidiata dagli effetti della sentenza per il processo Mediaset. A tirare le somme, al termine della riunione fiume, è il vicepremier Angelino Alfano: la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile.

In una nota, il vicepremier spiega che il centrodestra intende insistere sulla necessità di salvaguardare il ruolo politico del proprio leader: «Tutti insieme rivolgeremo alle massime istituzioni della Repubblica, al primo ministro Letta e ai partiti che compongono la maggioranza, parole chiare sia sulla questione democratica che deve essere affrontata per garantire il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale dei milioni di elettori che hanno scelto Silvio Berlusconi (la cui decadenza dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile)».

Confermate poi da Alfano le priorità del partito - abolizione dell'Imu «su prima casa e agricoltura, non c'è più tempo per rinvii e dilazioni» - e la compattezza del Popolo della Libertà «come sempre unito, compatto e deciso, a fianco del suo presidente Silvio Berlusconi, a cui è molto legato da indissolubili vincoli di affetto e di condivisione politica».

In attesa di capire gli esiti della riunione, il pomeriggio ha registrato poi la "blindatura" del governo Letta da parte di Massimo d'Alema, esponente di punta del Pd, e di Mario Monti, ex premier e leader di Scelta civica. Il primo, in una intervista al Tg1 che andrà in onda stasera, ricorda che l'attuale Governo «Un governo in cui noi collaboriamo con Berlusconi è chiaramente un governo transitorio, che ha il compito di fare determinate riforme e poi ricondurci alla normalità della democrazia dell'alternanza».

Quanto al prossimo voto della giunta delle elezioni su Berlusconi, D'Alema sottolinea che «il Pd ha deciso di applicare la legge e non vedo alternative, dopo ovviamente un esame serio delle carte». «Mi pare che questo - ha poi aggiuntop D'Alema - non possa essere oggetto di una trattativa politica. Di una discussione di merito e di carattere giuridico, questo certamente. Ma non di una trattativa politica».

Altrettanto netto il Professore, secondo cui Scelta civica prenderà posizione per il rispetto «inderogabile» della parità dei cittadini davanti alla legge e perchè «il Governo Letta prosegua la sua opera, senza sottostare a diktat di questo o quel partito di coalizione».

Tra i primi a presentarsi a villa S. Martino, questa mattina, il vicepresidente del Consiglio e segretario del Pdl, Angelino Alfano, preceduto da Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato, dall'avvocato Niccolò Ghedini, legale dell'ex premier, e Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, e dai parlamentari Pdl Sandro Bondi ed Altero Matteoli. Fra gli ultimi ad arrivare, il capogruppo al Senato Renato Schifani, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il presidente della Commissione Esteri della Camera Fabrizio Cicchitto. Decine, all'esterno, i giornalisti, gli operatori tv e i fotografi in attesa degli esiti del vertice.

Il nodo più grosso all'ordine del giorno del vertice (allargato anche a ministri e sottosegretari del centrodestra per fare il punto e preparare le contromosse del Cavaliere in vista della riunione della Giunta per le elezioni del Senato del 9 settembre) era la possibile decadenza da senatore di Berlusconi. Un nodo reso più complesso dall'altolà del Pd ad ogni ipotesi di amnistia. «Sulla decadenza - ha ricordato alla vigilia il ministro alle Infrastrutture Lupi - non facciamo ricatti al Pd ma chiediamo di guardare le carte nel merito; e siamo sicuri che non potrà che votare contro la decadenza di Berlusconi». In attesa delle decisioni della riunione di Arcore, il Governo è restato alla fnestra, anche se la condanna della Cassazione non puo' essere ignorata, come confermato dal premier Letta in una intervista di ieri al quotidiano austriaco "Kurier": «Ci sono leggi, a cui tutti devono attenersi».

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