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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 18:00.
L'ultima modifica è del 23 agosto 2013 alle ore 15:38.

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Agibilità politica di Berlusconi, Lupi: «Non abbiamo mai parlato di amnistia»

«Amnistia? Non ne abbiamo parlato. Ci sono tante proposte in giro. Non la abbiamo mai presa in considerazione». Così il ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi risponde a chi gli chiede se nel Pdl si stia pensando a un'amnistia. E annuncia il vertice del Pdl in calendario per sabato. «Domani ci vedremo con Berlusconi, come periodicamente facciamo - spiega il ministro -, e faremo la valutazione di tutti i problemi che abbiamo: dalla nascita di Fi alla settimana dell'Imu e Iva e anche della decadenza». «Sulla decadenza - ammonisce poi - non facciamo ricatti al Pd ma chiediamo di guardare le carte nel merito; e siamo sicuri che non potrà che votare contro la decadenza di Berlusconi».

Del tema-amnistia, nelle ultime ore, si è parlato come possibile "quadratura del cerchio". La via d'uscita a quell'impasse sull'agibilità politica di Berlusconi, dopo la sentenza della Cassazione, che minaccia la stabilità del Governo Letta di larghe intese. Una soluzione, caldeggiata non solo da esponenti del Pdl ma anche da esponenti del Governo: un atto di pacificazione nazionale per salvare l'azione di governo e scongiurare una crisi politica. Una soluzione, inoltre, che, dopo l'apertura di ieri del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, si sta dunque facendo strada nelle ultime ore. Amnistia, già da tempo è invocata da una parte della politica contro quel sovraffollamento delle carceri che, proprio oggi, è stato al centro dell'incontro tra il presidente Napolitano e la stessa Cancellieri. Via libera del Pdl, contrario a questo soluzione Pd, Sel e una parte di Scelta civica.

Cancellieri: favorevole all'amnistia, ma la decisione spetta al Parlamento
«L'amnistia - ha affermato Cancellieri nell'intervento di ieri al Meeting di Rimini - oltre ai motivi umanitari, ci darebbe l'opportunità di mettere in cantiere una riforma complessiva del sistema penitenziario ma - ha anche aggiunto - come ho detto più volte è un provvedimento che spetta al Parlamento».

Mauro: amnistia per Berlusconi per riconciliare il Paese
Ma l'ipotesi trova il via libera anche del ministro della difesa Mario Mauro, di Scelta civica. Il caso di Silvio Berlusconi, ha sottolineato il ministro, si potrebbe risolvere con una «amnistia», un provvedimento generale, non individuale, scaturito dal quadro di un «rinnovato spirito di riconciliazione nazionale» nell'interesse del Paese. Prima su Avvenire, oggi su Il Sussidiario.it, quotidiano legato a Cl, l'esponente di Scelta Civica chiede innanzitutto di operare sulla vicenda del Cavaliere «una netta divisione tra piano giuridico e piano politico». La posizione di Mauro non è tuttavia condivisa da tutta Scelta civica. «Io - osserva Gianluca Susta, presidente dei senatori di Scelta Civica, intervenendo a Radio Anch'io - sono decisamente contrario ad altri indulti e amnistie. Non dimentichiamo che Berlusconi è stato condannato a quattro anni e gode dell'indulto ultimo di tre anni. Il problema non riguarda la condanna quanto l'interdizione dai pubblici uffici, quindi l'incandidabilità o la decadenza dall'ufficio di senatore o di qualunque altro ufficio pubblico. È altra cosa rispetto all'amnistia».

Sì del Pdl, no di Pd e Sel
Plaude all'ipotesi amnistia il Pdl. Per il coordinatore del Pdl Sandro Bondi è la strada da seguire: «Se due membri autorevoli del governo, come Mario Mauro e Anna Maria Cancellieri, affrontano con serietà e lungimiranza il problema dell'amnistia, ciò - afferma - ha un valore che non può essere eluso, sottovalutato o accantonato da chi ha a cuore le sorti dell'Italia». «La proposta della Cancellieri é condivisibile. Il blocco dell'amnistia sta producendo conseguenze inaccettabili», afferma Fabrizio Cicchitto. Chiude invece il Pd. L'ipotesi di amnistia o indulto per risolvere il caso Berlusconi? «Sono provvedimenti di carattere generale che spettano al Parlamento e non riguardano il caso Berlusconi», ricorda Rosy Bindi del Pd a SkyTg24. «Come già più volte dichiarato nelle scorse settimane, siamo nettamente contrari a un provvedimento di amnistia», sottolineano Danilo Leva, responsabile Giustizia e Sandro Favi, responsabile Carceri del Pd. «La tempistica del provvedimento fa tra l'altro sorgere il dubbio che l'emergenza che il Pdl vuole affrontare - avvertono - non riguarda tanto le sorti della popolazione carceraria italiana quanto quelle di una sola persona, Silvio Berlusconi. E l'unica cosa che interessa al Pdl. Ma non é nell'interesse dell'Italia». «Il Pdl insiste nel cercare dal Pd ciò che non può ottenere, perché é contro la legge. E ora di dire basta. E di finirla anche con i continui ripescaggi dell'idea di amnistia per salvare Berlusconi», dice Davide Zoggia, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale del Pd. Anche Sel è contro l'ipotesi amnistia: il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore esclude che il suo partito possa appoggiare un'amnistia per sciogliere il nodo Berlusconi. «Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a provvedimenti per alleviare quella che é la condizione drammatica delle carceri», ricorda in un'intervista Radio Anch'io - . Ma se si parla di amnistia si fanno delle selezioni dei reati. Certamente i reati più odiosi, quelli dei colletti bianchi, quelli che hanno prodotto come nel caso di Berlusconi l'accumulazione di ingentissimi fondi - si parla di duecentosettanta milioni di euro di fondi neri per agire al di fuori di ogni norma - noi ovviamente non solo saremmo contrari ma non saremmo disponibili nemmeno ad aprire la discussione».

Grillo

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