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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2013 alle ore 14:33.

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(Ap/LaPresse)(Ap/LaPresse)

È stato un Angelus dai toni molto accorati, dedicato interamente all'appello di pace per la Siria, in favore della via del negoziato e contro l'uso delle armi, e alla condanna per l'utilizzo dei gas, quello pronunciato oggi da papa Francesco in Piazza San Pietro, all'indomani dell'annuncio del presidente Obama dell'intervento armato nel Paese devastato dal conflitto civile. Un Bergoglio davvero meno gioioso che in passato, si è rivolto ai fedeli con aria accigliata.

«C'è un giudizio di Dio che è anche un giudizio della storia sulle nostre azioni, a cui non si può sfuggire. Esorto la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere la pace, promuovendo iniziative basate su dialogo e negoziato». Ha detto Papa Francesco all'Angelus, chiedendo che «non sia risparmiato alcuno sforzo, in particolare in aiuto agli sfollati nel Paese e nei Paesi vicini». «Agli operatori umanitari - ha continuato - sia assicurata possibilità di prestare il necessario aiuto». «A tutti - ha scandito ancora Francesco - spetta il compito di ricomporre rapporti di convivenza, in una catena di impegno che unisca tutti gli uomini di buona volontà». «Ripeto a voce alta - ha quindi aggiunto - che non é la cultura dello scontro e del conflitto che produce la convivenza»

«Quest'oggi cari fratelli e sorelle - aveva esordito il Papa - vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della Terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall'unica grande famiglia che è l'umanità con angoscia crescente per il grido della pace». È stato un appello che ha ricordato gli storici pronunciamenti per la pace di suoi predecessori. Bergoglio ha concluso con una preghiera: «A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell'amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli!»

«Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre, vigilia della Natività di Maria Regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero». Lo ha annunciato Ppaa Francesco all'Angelus. «Dalle 19 alle 24 - ha continuato - ci riuniremo in preghiera anche qui in piazza San Pietro per invocare da Dio questo grande dono: l'umanità ha bisogno di gesti di pace, di gesti di digiuno»

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