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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2013 alle ore 12:01.

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Piercarlo PadoanPiercarlo Padoan

'Il miglioramento e' in atto, non ci siamo ancora, ma ci saremo presto'. Cosi', il vicesegretario generale e capo economista dell'Ocse, Piercarlo Padoan, definisce in un'intervista a Radiocor Il Sole 24 Ore, l'andamento dell'economia italiana e le sue prospettive di ripresa nel corso dei prossimi mesi. 'Le stime riportate nella nostra valutazione a interim (-0,4% per il terzo trimestre e -0,3% per il quarto) appaiono ancora negative perche' si tratta di raffronti su base annualizzata - spiega Padoan - ma i numeri positivi stanno arrivando o pensiamo che arriveranno molto presto.

Il profilo dell'Italia e' stato quello di una lenta uscita dalla recessione, ma il miglioramento e' in atto, non ci siamo ancora ma ci saremo presto'. La ripresa potrebbe dunque essere davvero dietro l'angolo ma rimane da vedere se si trattera' di una 'jobless recovery' o se invece le aziende torneranno finalmente a dare il via alle assunzioni. 'Perche' ci sia ripresa con occupazione - ha detto Padoan - occorre assecondare il miglioramento dell'economia con interventi sul mercato occupazionale, da una parte con l'accelerazione e la messa in atto delle riforme gia' varate e dall'altro con interventi che aumentino l'incentivo per le imprese perche' assumano i giovani, magari anche usando strumenti contrattuali di tipo temporaneo all'inizio, ma per renderli poi permanenti, in modo che si possano garantire posti di lavoro nel lungo termine.

Questo incide positivamente non solo sull'occupazione ma anche sulla fiducia e sulla domanda delle famiglie. L'Ocse poi suggerisce da tempo di diminuire, per quanto possibile, il cuneo fiscale, che rimane fondamentale nell'ottica delle imprese per decidere se assumere o no'. Riguardo alla cancellazione dell'Imu e al possibile aumento dell'Iva, Padoan spiega di voler attendere, prima di dare un giudizio, i dettagli dei decreti ma ribadisce come il fattore cruciale sia quello di 'mantenere l'obiettivo saldo sotto il 3% come deficit perche' questo comporta un guadagno di fiducia e di credibilita' sui mercati che spesso viene sottovalutato'. E' positivo il giudizio di Padoan su alcune misure varate dal governo in carica come la decisione di 'sbloccare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese' mentre fra i dossier ancora da affrontare il capo economista dell'Ocse cita 'le liberalizzazioni dei mercati dei prodotti, gli incentivi a una maggiore concorrenza, le ulteriori liberalizzazioni del mercato dell'energia e la riforma della giustizia civile', fattori che oggi pesano sull'economia italiana e generano costi enormi.

Riguardo allo stato di salute delle banche, Padoan vede miglioramenti che pero' devono tradursi in una maggiore fornitura di liquidita' all'economia reale. 'Le banche italiane stanno lentamente migliorando - ha spiegato - certo in alcuni casi devono completare la ricapitalizzazione ma al tempo stesso devono anche essere piu' disponibili a fornire credito all'economia. Se questo non avviene, allora la ripresa potrebbe esserne indebolita e questo l'Italia non se lo puo' permettere'. Nel complesso, l'Italia non appare piu', cosi' come lo era due anni fa con la Spagna, uno dei focolai principali della crisi. 'In tutti i paesi periferici si sono fatti passi in avanti molto importanti, anche in tema di finanza pubblica, che i mercati stanno recependo - ha concluso Padoan - e questo vale anche per l'Italia: non e' ancora fuori dalla crisi, ma sta facendo la sua parte'.

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