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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 10:16.

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Djokovic (Epa)Djokovic (Epa)

Il giorno dopo la rovinosa caduta di Federer, gli Us Open vivono 24 ore senza scossoni. Djokovic e Murray avanzano, avvicinandosi a grandi passi a quella che sarebbe la rivincita della finale newyorkese di 12 mesi fa nonché di quella, più recente, di Wimbledon. Ma se Nole ha letteralmente tritato il povero Marcel Granollers lasciandogli appena 3 game, tutti nel set d'apertura, prima di infilare una serie positiva di quindici giochi e di rifilargli un secco 6/0, 6/0, Andy ha dovuto faticare decisamente di più per avere la meglio su Istomin. Va detto, comunque, che lo scozzese non ha mai dato la reale impressione che il match potesse sfuggirgli di mano. Perso il primo set al tie-break, ha semplicemente dovuto cambiare marcia e giocare "alla Murray" per sconfiggere l'uzbeco con il punteggio dei 6/7, 6/1, 6/4, 6/4.

Non fosse per Nadal verrebbe da dire che il tanto profetizzato cambio della guardia sia ormai in atto, con Djokovic e Murray al posto di Federer e Rafa. Ma Nadal c'è, eccome. E non basta certo un set perso con Kohlschreiber a smorzare il suo slancio verso un titolo per il quale è ancora uno dei grandi favoriti, se non il candidato principale. Con la parte bassa del tabellone praticamente sgombra, Nole ed Andy possono stare certi che, se uno di loro approderà in finale, dall'altra parte della rete troverà il maiorchino più agguerrito che mai.

Per il resto la giornata ha offerto una sfida all'ultimo sangue tra Youzhny e Hewitt senza, però, che il redivivo australiano potesse ripetere, ancora una volta, le straordinarie imprese degli ultimi 10 giorni. Arrivato a condurre per 5/2 al quinto set, l'indomito ex-numero uno del mondo si è dovuto piegare davanti ad una lunga serie di vincenti messi a segno dal russo che, con una volata di 5 giochi a zero, ha chiuso il set e la partita con il punteggio di 6/3, 3/6, 6/7, 6/4, 7/5.

Wawrinka, intanto, nell'inedito ruolo di ultimo svizzero rimasto in gara, riusciva a piegare il solito Berdych talentuoso ma discontinuo e poco combattivo, in quattro set (3/6, 6/1, 7/6, 6/2). Il quadro dei quarti di finale è, dunque, completo. Djokovic affronta Youzhny, Murray trova Wawrinka, Gasquet se la deve vedere con Ferrer e Nadal, invece di Federer, incontra il connazionale Robredo.

Sul fronte femminile, intanto, Victoria Azarenka ha dovuto sudare molto più del previsto per battere una rediviva ( e sempre bellissima) Ana Ivanovic. Perso il primo set per 6/4, la bielorussa, infatti, è stata costretta a mettere in campo tutte le sue doti di combattente per riuscire a chiudere le altre due frazioni con il punteggio di 6/3, 6/4. E mentre tutti noi attendiamo il derby italiano (e pugliese) di oggi tra Pennetta e Vinci che apre le danze all'Arthur Ashe Stadium alle 18 (ora italiana), Li Na e Serena Williams si sono già qualificate per le semifinali, pur giocando due match completamente diversi. La cinese ha avuto la meglio sulla Makarova dopo una battaglia durata tre set. L'americana, neanche a dirlo, ha strapazzato la malcapitata Suarez Navarro infilando 12 game consecutivi e lasciando la spagnola a contare i 15 messi a segno (appena 5, per la cronaca, nell'intero primo set).

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