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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 09:32.

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Siria, Jabat al Nusra attacca il villaggio cristiano di Malula

Al grido di "Allah è grande" i guerriglieri di Jabat al Nusra - una delle formazioni qaediste che combattono in Siria - ha sferrato l'altra notte un attacco contro il villaggio di Malula, simbolo non solo del cristianesimo siriaco ma anche della convivenza possibile tra popoli e culture. Malula, 5mila abitanti, cinquanta chilometri a Nord di Damasco ha una storia antichissima e si parla ancora una versione dell'aramaico aramaico molto vicina alla lingua utilizzata da Gesù.

Qui lo parlano anche i musulmani a testimonianza dei rapporti che li legano ai cristiani del villaggio (in maggioranza greco-cattolici), vissuti sempre attorno ai conventi di Santa Tecla e San Sergio e alle grotte dove abitavano i monaci.

Un luogo incantevole, carico di storia e di fede che è stato violato. In Siria 450mila cristiani sono stati costretti a lasciare le loro case. Ecco un reportage su Malula e Sednaya dove già un anno fa si erano rifugiati profughi cristiani da tutta la Siria.

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