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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2013 alle ore 12:21.

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Casaleggio entra a Cernobbio, ma nel Movimento c'è chi non gradisce

A mettersi in controluce, a Cernobbio, ci ha provato. È stata la sua prima partecipazione al Forum Ambrosetti e Gianroberto Casaleggio, guru di Beppe Grillo, con il suo (costante ormai) negarsi alla stampa italiana ha trasformato il suo intervento quasi in uno show, quanto a curiosità. Qualcuno lo ha definito «soporifero», ma per la prima volta politici come il presidente del Consiglio, Enrico Letta e l'ex premier, Mario Monti erano lì ad ascoltarlo. Più consueto, per Casaleggio, il confronto con imprenditori e banchieri. Eppure tra i 5Stelle c'è chi non ci sta. «Sto in un movimento che non ama i potenti e si tiene lontano dalle loro stanze dorate. A Cernobbio uno di noi non c'entra nulla», dice il senatore del Movimento Francesco Campanella.

Chissà se il guru di Grillo, come il Michele dell'Ecce bombo di Nanni Moretti si sarà chiesto se «mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce».
Il giorno dopo la sua partecipazione al Forum Casaleggio ha qualche puntino da mettere sulle i. Anzitutto sul (presunto) controluce che dice di non avere cercato. «Non ho vietato - precisa - l'ingresso di fotografi o giornalisti in sala, non ne avevo comunque la facoltà, e non mi sono adirato per i tweet sul mio intervento, che peraltro non ho neppure letto, come riportato da alcuni favolisti» (leggi giornalisti).

A giorni, precisa, pubblicherà sul blog il suo intervento di Cernobbio. Anche se oramai i contenuti sono già noti. Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti ha sostanzialmente ribadito molte delle cose che dice da tempo, anche nei suoi libri. A partire dal fatto che «i giornali e le televisioni sono gli strumenti del potere in Italia», mentre «la diffusione dell'informazione grazie a Internet renderà possibile la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e la diffusione di strumenti di democrazia diretta». Ma nel nostro Paese, secondo il guru di Grillo «la democrazia è ancora una parola vuota» e «lo stesso Parlamento, che dovrebbe essere la massima espressione della volontà popolare, è esautorato dal governo con i decreti legge e formato da nominati dai partiti».

Alla tavola rotonda con Casaleggio, presieduta dal direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha preso parte anche Michael Slaby, il consigliere internet delle campagna del presidente Usa, Barack Obama. Slaby sul guru grillino ha ammesso: «Forse ha un carattere difficile, non posso giudicare. Però ha imposto anche in Italia le potenzialità delle rete». Per Alfredo Ambrosetti l'ideologo dei pentastellati «è stato molto apprezzato». Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che nel suo intervento aveva sottolineato come «molti, probabilmente anche dentro questa sala, hanno votato per quella forza politica (il M5S, ndr) in una logica in cui la parola chiave era 'ora basta'», ha definito il dibattito con Casaleggio «molto interessante». «Interessante» lo ha trovato anche Mario Monti. Positive pure le considerazioni dell' ad di Intesa San Paolo, Tommaso Enrico Cucchiani, «un discorso tecnico che credo possa essere stato educativo per altri politici in sala». Chissà se tra un anno a Cernobbio arriverà anche Beppe Grillo.

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