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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 10:22.

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Pil, l'Istat rivede al ribasso la previsione di crescita per il secondo semestre 2013

La crisi morde ancora. E le stime sull'andamento del Pil italiano 2013 si fanno più fosche. Nel secondo trimestre di quest'anno, secondo i dati diffusi dall'Istat, il prodotto interno lordo corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del 2012. La stima preliminare diffusa il 6 agosto scorso aveva rilevato una diminuzione congiunturale dello 0,2% e una diminuzione tendenziale del 2%.

In flessione consumi, investimenti e importazioni
Rispetto al trimestre precendente, i principali aggregati della domanda interna (consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi) sono diminuiti entrambi dello 0,3%, mentre le esportazioni sono aumentate dell'1,2%. Le importazioni hanno registrato una flessione dello 0,3%. Quanto ai consumi finali, la spesa delle famiglie residenti è diminuita dello 0,4%, mentre quella della Pa e delle istituzioni sociali private è aumentata dello 0,1%. La contrazione degli investimenti è stata determinata da una flessione della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti (-0,2%) e degli investimenti in costruzioni (-1,0%), mentre quelli in mezzi di trasporto hanno registrato un aumento del 4,0%.

Segno meno in comune a tutti i comparti
Nel secondo trimestre tutti i comparti di attività economica registrano una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -2,2% per l'agricoltura, -0,1% per l'industria in senso stretto, -0,9% per le costruzioni, -0,5% per il settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni, -0,1% per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali e -0,3% per gli altri servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell'agricoltura è diminuito del 2,6%, quello dell'industria in senso stretto del 2,5%, quello delle costruzioni 6,9% e quello dei servizi dell'1,2%.

Cala la spesa delle famiglie
La spesa delle famiglie sul territorio nazionale, mette in evidenza l'Istat, ha registrato una diminuzione, in termini tendenziali, del 3,2%; in particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 7,1%, gli acquisti di beni non durevoli del 3,3% e gli acquisti di servizi dell'1,8%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una diminuzione tendenziale del 5,9%. In particolare, si registra una flessione del 7,5% degli investimenti in costruzioni e del 5,4% della spesa in macchinari e altri prodotti, mentre gli investimenti in mezzi di trasporto sono aumentati del 2,3%.

Variazione acquisita per il 2013 a -1,8%
Nel secondo trimestre la variazione acquisita del prodotto interno lordo per il 2013 è pari a -1,8%. È la variazione (crescita o calo) annuale che si otterrebbe con una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno.

Cosa accade nel resto d'Europa
Nel secondo trimestre, il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7% in Germania e nel Regno Unito, dello 0,6% negli Stati Uniti e in Giappone e dello 0,5% in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell'1,6% negli Stati Uniti, dell'1,5% nel Regno Unito, dello 0,9% in Giappone, dello 0,5% in Germania e dello 0,3% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell'area euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,5% nel confronto con lo stesso trimestre del 2012.

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