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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2013 alle ore 16:42.

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Bancari, Abi verso la disdetta unilaterale del contratto. Sindacati convocati il 16 settembre - Dall'ultimo accordo aumenti per 170 euro

Abi verso la disdetta unilaterale del contratto collettivo nazionale di lavoro. Dopo l'esecutivo di luglio in cui era emersa una posizione chiara rispetto all'ipotesi di disdettare il ccnl, ma data l'importanza della decisione e la sensibilità della categoria era stata decisa una ulteriore ratifica.

Dall'esecutivo dell'Associazione bancaria italiana di oggi a Milano però sarebbe arrivata la conferma. I sindacati sono stati convocati lunedì 16 settembre e si aspettano soltanto in quell'occasione di ricevere la lettera di disdetta formale.

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni considera la decisione «un attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori, a cui dovremo rispondere unitariamente con la massima convinzione e determinazione, non escludendo nemmeno il ricorso allo sciopero». Giulio Romani segretario generale della Fiba Cisl parla di «un futuro di tensioni e di conflitti che archivierebbe definitivamente la stagione concertativa». La regola prevede che la disdetta venga data 6 mesi prima se non si vuole rinnovare automaticamente il contratto. I sei mesi rappresentano un termine ultimo perché altrimenti il contratto si rinonva tacitamente. La scorsa tornata contrattuale il contratto era stato disdettato «tre mesi prima, d'intesa con i sindacati» ricorda Sileoni.

Dieci mesi sono un tempo molto lungo e la sensazione, osserva Romani è che si voglia «recuperare il costo del lavoro dalla struttura del contratto, rimettondone in discussione l'impianto».

Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil osserva che «una scelta dell'Abi in questa direzione è un grave errore a cui risponderemo, se necessario, con uno sciopero, da decidere unitariamente. Avrei immaginato che sull'onda anche del patto per la crescita e l'occupazione sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria l'Abi decidesse di valorizzare il patrimonio di relazioni industriali, mettendo al centro con noi la difesa dell'occupazione e della crescita con la riapertura dei rubinetti del credito per gli investimenti».
Fonti Abi spiegano che la disdetta formale non c'è.

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