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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2013 alle ore 14:58.

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Nigella Lawson (Ap)Nigella Lawson (Ap)

Quando vogliono pranzare all'italiana, ci mettono sul chi vive. E li guardiamo con sufficienza, divertiti o inorriditi, a seconda dell'umore. I turisti stranieri che visitano l'Italia possono anche vestirsi da capo a piedi con le griffe nostrane, ma si fanno sgamare a tavola. Ora però possono infilare nella loro guida le 10 regole dell'Accademia Barilla di Parma per evitare gli errori più comuni. Un decalogo scherzoso che sta riscuotendo un discreto successo sulla stampa britannica e non solo.

"Ketchup sulla pasta? Basta!", ha cominciato l'Independent on Sunday. "Mettete ketchup sulla pasta o bevete cappuccino a cena?" ha rilanciato il Daily Mail. Anche il Times ha diffuso i "dieci comandamenti culinari" dell'Italia, aggiungendo poi che i suoi lettori rivendicano la libertà di rompere queste regole, in nome della "pasta multiculturale". Perfino in Spagna Abc.es riconosce che spesso non si rispettano i canoni della cucina italiana, "una delle più imitate al mondo".

Mettere ketchup sulla pasta è per l'Accademia "un vero peccato culinario".
"Tutti abbiamo commesso questi errori, ma adesso almeno non abbiamo scuse", scrive l'Independent, che riconosce alla lista "un certo grado di auto-ironia". Sono "passi falsi" diffusissimi tra gli stranieri. Gli italiani storcono il naso ma "sono troppo educati per dircelo". "Mi piace il buon ketchup, ma solo sulle patatine fritte", ha detto al quotidiano britannico Gennaro Contaldo, autore di diversi libri sulla cucina italiana e "mentore" del cuoco inglese e conduttore tv Jamie Oliver.

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