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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2013 alle ore 13:04.

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Letta alla festa dell'Udc a Chianciano (Ansa)Letta alla festa dell'Udc a Chianciano (Ansa)

«Se cade il governo, la legge di stabilita' la scriverebbero a Bruxelles e la scriverebbero diversa da noi», ha detto il premier Enrico Letta a Chianciano. Con la legge di stabilità ci sarà un «taglio del costo del lavoro con un intervento sul cuneo fiscale per far ripartire consumi e economia». Noi, ha detto il premier, «non possiamo più permetterci giochi politici e l'instabilità basata sui giochi politici. I costi dei giochi politici minano la ripresa». Letta ha detto che non prenderà posizione schierandosi a sostegno di un candidato alla segreteria del Pd in vista del Congresso del Pd («Sono presidente del Consiglio e penso che voi stessi possiate comprendere quanto sia meglio per tutti se mi concentro solo sul lavoro del governo»).

Mercoledì non accadrà nulla che metta in crisi il Governo
«Mercoledì non accadrà nulla che metta in crisi il Governo», ha detto Enrico Letta a
Chianciano Terme. «Decide la Giunta» ma non ci saranno problemi per l'Esecutivo, ha continuato il premier. «Lavoro immaginando, come sono sicuro, che prevalga il buonsenso e che questa maggioranza e questo governo riescano a lavorare, poi non tutto è nelle mie mani», ha concluso Letta, rispondendo a una domanda sul voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

Italia in bilico
«L'Italia è in bilico e ho preferito fare un ragionamento con spigoli e asprezze», ma credo che «per farcela si debba partire dal Sud». Lo ha detto il premier Enrico Letta nel suo intervento all'inaugurazione a Bari della Fiera del Levante. Il Sud «spinge i più attivi ad andarsene e abbandona nel limbo chi resta. Il Sud può essere non il freno del Paese, ma la marcia: i ragazzi chiedono strada, non per sorpassare con sentimento di rivalsa i più vecchi, ma per costruire», ha sottolineato il premier. «Un giovane meridionale su tre oggi non studia o non ha un lavoro», aggiunge Letta, che ricorda i provvedimenti presi dal suo Governo per una legge sul diritto allo studio e per le risorse destinate alla scuola, alla «cultura e al turismo».

Continuerò a combattere con tutte le mie forze
«Io continuerò a combattere con tutte le mie forze» per «cambiare questo Paese» e rilanciarlo, a partire dal Sud, ha concluso il premier Enrico Letta nel suo intervento alla Fiera del Levante di Bari.

Sono qui per cambiare il Paese
«Io non sono qui a fare manutenzione ordinaria. Non ho accettato un ruolo del genere in questa logica», ma per «cambiare il Paese». L'Italia «ha bisogno di cambiamento», ha sottolineato il premier.

La legge di stabilità la scriviamo noi, non Bruxelles
«La legge di stabilità la scriviamo noi, non viene più scritta in Europa perchè siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo», ha sottolineato il premier Enrico Letta.

I fondi europei vengano spesi tutti
Il premier Enrico Letta è tornato a chiedere un impegno concreto affinché i fondi europei destinati al rilancio del Sud vengano spesi tutti. E nel corso del suo intervento alla Fiera del Levante di Bari, ha ringraziato per il lavoro svolto in questa direzione gli ex ministri Fitto e Barca e l'attuale ministro per la Coesione sociale, Trigilia.

Dietro all'arretratezza cronica di alcuni territori c'è un problema di classe dirigente
«Dietro alla arretratezza cronica di certi territori, dietro le opportunità mancate, vecchi sperperi e nuove forme di disperazioni, dietro queste cose c'é un problema di classe dirigente, politica e non politica», ha detto Letta. «Nessuno di noi può sentirsi assolto, perché non riusciamo a operare come comunità nazionale», ha aggiunto.

Basta con la sindrome dello struzzo, raccontiamoci la verità
«Le scorciatoie portano sempre e solo da una parte: dentro un vicolo cieco», ha detto il premier parlando dei problemi del Mezzogiorno e scusandosi anche per «la crudezza» del suo intervento sul Sud. «Basta con la sindrome dello struzzo: raccontiamoci la verità», é l'invito del presidente del Consiglio.

Le donne del mio Governo meglio degli uomini
«Le donne del mio governo sono meglio degli uomini», ha detto Letta, rivendicando non solo l'alto numero di donne nel suo esecutivo ma anche la loro qualità. «Non é possibile- dice anche guardando al tavolo della presidenza della fiera- che le donne siano la metà», ma «nelle istituzioni« non abbiano il ruolo che meritano. Letta ha elogiato le sue ministre che «stanno facendo bene il loro lavoro per il bene del paese».

No agli annunci choc e agli uomini della provvidenza
«Per farcela - ha detto Letta - serve la serietà di dire che non servono annunci choc, ricette miracolistiche e soprattutto uomini della provvidenza». Il premier si è chiesto «Quanti uomini della provvidenza il Mezzogiorno ha coltivato e quante delusioni?».

Letta cita Ligabue e Gaber
Il premier Enrico Letta nel suo intervento ha anche citato Ligabue e Gaber. Il primo, quando ha parlato del Sud, una terra di «bellezza senza navigatore». Tutte le eccellenze «che ci sono in Italia hanno bisogno di una guida, di un navigatore. Accettiamo con umiltà che il navigatore siano i giovani del Sud», ha detto il presidente del Consiglio. Un discorso sulla fiducia, il Mezzogiorno - per dirla con Ligabue - come una «bellezza senza navigatore». Poi la citazione della Canzone di Gaber «Il conformista» a proposito di «chi vola sempre a bassa quota, in superficie» e di chi «parla per sentito dire» nel voler criticare un governo «di fatti e non di promesse».

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